“Non sono un vigliacco e nemmeno un cacasotto, come qualcuno ha scritto”. Fa la voce grossa, come difficilmente ci ha abituati, il sindaco di Foggia. Anzi, il rientrante sindaco, Gianni Mongelli, che qualche minuto fa ha concluso la conferenza stampa per annunciare il suo ritorno in carica. Si presenta davanti a taccuini e telecamere con la “sua” giunta, che annuncia di non voler stravolgere. In sala anche assessori ed esponenti di Udcap e Socialisti, tra i responsabili della crisi, che garantiscono: “Ora ci sono le condizioni per proseguire”.
LE REAZIONI. “Io non leggo solo le cattiverie. Ho incontrato tanta gente che mi ha detto di non lasciare, che mi ha scritto su facebook invitandomi a restare. E quando ho incontrato delle persone in lacrime per la strada, mi sono convinto che fosse giusto arrivare alla fine del mandato". Una scena da libro Cuore, che non fa rima con le aggressioni subite all’interno di Palazzo di città dai lavoratori delle cooperative di servizi. “Ho presentato un atto formale su quanto accaduto al Comune ed evidenziando le responsabilità di chi avrebbe dovuto vigilare sull’incolumità pubblica, innanzitutto del primo cittadino. Valuteremo in base alla riorganizzazione della Polizia municipale se sollevare dall’incarico il comandante della Polizia municipale”.
AMICA E COOPERATIVE. Il sindaco conferma la potenziale soluzione Sia di Cerignola per la risoluzione della questione legata al fallimento dell’Amica, ma non si espone su nessuna soluzione definitiva, citando anche altre realtà, come l’Amiu di Bari. Assicura, però, che “prima della pausa estiva porterò a termine tutti gli impegni con le cooperative dei servizi”.
IL FORUM PUBBLICO. Mongelli cita esplicitamente la lettera aperta di Foggia Città Aperta e si dice disponibile a un incontro pubblico con la cittadinanza. “Un’occasione di confronto da organizzare e promuovere con tutte le realtà associative e i comitati di quartiere della città”.
DEGRADO AL CIMITERO. “La situazione è stata strumentalizzata politicamente e sui giornali e' apparsa più grave di quanto in realtà sia”. Resta però l'indignazione del sindaco soprattutto per la questione legata ai decessi nelle giornate del sabato, con i defunti che vengono lasciati troppo tempo nell'obitorio senza degna e immediata sepoltura