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  • Pubblicata il: 11/01/2013 12:40:02

Mongelli cambia look e politica: "Da oggi sono un altro"

L'affondo del primo cittadino, dalla mafia alla questione rifiuti, fino ai premi ai dirigenti.

Si presenta in maglione blu, alla “Marchionne style”. Perché da oggi cambia look e politica: “Non porterò la giacca per qualche mese e sarò più aggressivo”. Lo dimostra subito, il sindaco di Foggia, Gianni Mongelli, nella conferenza “senza rete” convocata stamattina per discutere delle ultime vicende foggiane. Lo fa per ordine, trattando la questione rifiuti, la mafia, i premi ai dirigenti e il teatro Giordano.
CAPITAN ULTIMO. Parte, però, dal Sole 24 ore. “Non mi sento l’ultimo sindaco d’Italia e le classifiche lasciano il tempo che trovano – ribadisce -. La patente di ultimo non è giusta, ma la considero azzeccata se penso a Capitano Ultimo. Io mi ci ritrovo appieno in quel personaggio che, senza falsa modestia, ha fatto delle cose straordinarie per ottenere dei grandi risultati”.
RIFIUTI. Ieri abbiamo fatto una lunga riunione con Amiu e abbiamo incontrato anche il prefetto. Sono state acquisite le documentazioni della gran parte dei dipendenti (ex lavoratori Amica e Daunia Ambiente), con valutazione dei criteri. A breve sono previste le visite mediche e verranno riassunti, ma attualmente viviamo una fase delicatissima e probabilmente slitterà di qualche giorno la riassunzione effettiva. Abbiamo chiesto di dare priorità al personale impiegato nell’impianto di biostabilizzazione e agli operatori ecologici nella strada.  A oggi, la crisi la stiamo comunque reggendo.
ASSUNZIONI. “Io non c’entro niente con le riassunzioni – spiega il sindaco. Né Mongelli né Grandaliano possono mettere bocca sulle assunzioni, c’è la legge. Il problema non è che si possono riassumere, non si dovevano assumere e non dovevano esserci. Non è il sindaco che decide, è la legge che lo prevede. Chi è indagato o condannato per furto, mafia, è difficile che possa essere riassunto. Chi ha reati contro l’azienda, contro la pubblica amministrazione con aggravante di associazione mafiosa, difficilmente può pensare di essere riassunto".
STIPENDI STUPENDI. “Non abbiamo liquidato nulla – osserva il sindaco Gianni Mongelli, apparso però sorpreso dalla notizia che sia stato presentato un esposto in Procura - . Affiancato dal direttore generale Pazzaglia, spiega che “è stata fatta solo una determina per individuare il fondo per i compensi, così come previsto dalla legge. Per le erogazioni andranno tra l’altro verificate le condizioni finanziarie del Comune. Da quando sono Sindaco di Foggia non è stato mai pagato nessun compenso di risultato”. Da queste pagine non è stato mai detto che fossero state liquidate. Che la determina esista, con un errore di calcolo su cui il sindaco ha assicurato di operare dei controlli, e che la valutazione sia stata fatta sulla "fiducia", però, non arriva alcuna smentita. 
EMILIANO E LA MAFIA. “ Ho fatto una lunga telefonata con il sindaco di Bari, Michele Emiliano, e lui ha rivisto il suo giudizio. La sua dichiarazione può sembrare forte, ma solo se presa fuori dal contesto.  Avrei probabilmente dire qualcosa in quella sede, ma ho ritenuto opportuno glissare. E comunque, con Emiliano c’è unità d’intenti”.
 
TEATRO GIORDANO. "Va sfondato il muro dell'azione contro tecnici che hanno ritardato i lavori, non possiamo più rinviare e mi aspetto maggiore elasticità da enti come la Soprintendenza".

di Redazione