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  • Pubblicata il: 07/03/2013 20:43:00

Movimento 5 Stelle: De Vita torna dalla D'Urso

L'attivista di San Giovanni Rotondo litiga con Jacopo Fo che lo definisce "un mitomane"

Va bene salire sul carro dei vincitori. Ma salirci con il carro ancora in corsa (elettorale) e pretendere pure di guidarlo, era un po’ troppo anche per loro. E così il Movimento 5 stelle si sta mobilitando contro Matteo De Vita, il grillino dell’ultimissima ora. E contro Barbara D’Urso, “colpevole” di aver invitato in trasmissione uno pseudo rappresentante del movimento che fa capo al leader genovese.
IL GRILLINO FANTASMA. Tutto è cominciato ieri. Con lo stesso Beppe Grillo che sul suo blog ha pubblicamente smascherato “un esempio che unisce falsificazione e il classico triste fenomeno dei voltagabbana italiani”. Matteo De Vita da San Giovanni si è iscritto a un Meet Up il 24 febbraio 2013, il giorno delle elezioni.  La D’Urso lo ha invitato a parlare a nome del  MoVimento 5 Stelle come "attivista" in collegamento da Bari. Eppure – spiegava ieri Grillo -  il signor De Vita, che non rappresenta nessuno se non sé stesso, oltre a sfoggiare  un'arroganza fuori dal comune, si arroga il diritto di parlare a nome di un movimento al quale non appartiene se non virtualmente, dopo essersi  iscritto alla semplice piattaforma Meet Up il giorno delle elezioni politiche 2013!!!! Ma la televisione lo invita e lo spaccia per attivista e lo fa dialogare con deputati della Lega ed altri facendo fare una pessima  figura al MoVimento 5 Stelle”.
LE SCUSE. Lo stesso De Vita non ha perso tempo e ha chiesto scusa: “Per chi non ha capito quale era il  mio intento a totale difesa del MoVimento 5 Stelle chiedo scusa a tutti gli attivisti che magari hanno intrapreso un modo di esprimere il concetto di  movimento”.
IL BIS SUL LUOGO DEL DELITTO. Oggi, però, ha fatto il bis. Ed è tornato sul “luogo del delitto”, non disdegnando addirittura dei consigli al Movimento: “Gli eletti in Parlamento devono andare in Tv,  tutti devono confrontarsi con l'opinione pubblica”. Non è mancata una pesante replica: “Voi state dando spazio a un mitomane – gli ha risposto Jacopo Fo - che sta parlando con un linguaggio assurdo per sputtanare. Io credo che l’Italia sia in un momento grave e la cosa peggiore che si deve fare è calunniare le persone. Io non sono d’accordo con il MoVimento 5 Stelle ma non si può sputtanare così. Se la vostra redazione avesse fatto una verifica approfondita, si sarebbe accorta che non era un militante”
PARLARE O NON PARLARE? QUESTO E' IL PROBLEMA. Il fenomeno del “vado o non vado in tv”  è esteso e non manca di creare frizioni anche a Foggia.  Oltre all’annosa questione dei vari meetup più o meno accreditati in città  – in realtà, al momento nessuno è autorizzato a usare il logo del Movimento a Foggia  – la conferenza stampa di sabato scorso, convocata per analizzare il voto, ha contribuito ad accrescere le tensioni e causare  ulteriori spaccature all’interno dei grillini. Anche perché, sul carro dei vincitori – come dimostra il caso De Vita – sono in tanti che vogliono salirci.

di Redazione