Ritmi incalzanti, melodie da sogno, ironia in contrappunto: nel centro storico di Monte Sant’Angelo (Piazza De Galganis), venerdì 12 luglio, di scena il concerto della “Choro Orchestra” in “Note brasiliane: melodie e ritmi del Sud America”. Un'iniziativa voluta dal Comune di Monte Sant’Angelo e dal Conservatorio “Umberto Giordano” di Foggia nell’ambito della XVII edizione della rassegna musicale “Musica nelle corti di Capitanata”.
LA TRADIZIONE E L'INNOVAZIONE. Più che jazz brasiliano, musica urbana del Brasile. Questa, forse, la  definizione più calzante per la “Choro Orchestra”, progetto nato in seno  al Conservatorio di Capitanata, impegnato nella riscoperta di una  sonorità che ha i suoi natali nei meandri di Rio de Janeiro, risalente  addirittura alla seconda metà dell’800. È, in sintesi, l'antenato più  vicino della musica samba, oltre che della ben nota bossa nova, grazie  ad un processo di fusione tra le danze da salone dell’ottocento (valzer,  polca, scottish) e i ritmi africani, il tutto con l’influenza della  musica popolare europea e con una buona dose della malinconica saudade  di origine lusitana.
IL REPERTORIO. Nella formazione tradizionale di questo genere la voce  melodica principale è affidata al flauto e al “bandolim”, con il  clarinetto in contrappunto. Spazio poi a chitarra, cavaquinho e chitarra  a 7 corde per quanto riguarda la base armonica, mentre la base ritmica è  garantita dal “pandeiro” che ha la funzione di marcare il tempo, sul  quale le altre percussioni ricamano intrecci ritmici e colori  passionali. Un repertorio di spessore, in ossequio alla grande  tradizione brasiliana: Pixinguinha, Jacob Do Bandolim, E. Nazareth, fino  a risalire alla choro rivisitato in chiave colta di H. Villa-Lobos. Non  mancano inoltre proposte di grandi contemporanei come Hermeto Pascoal,  Antonio Carlos Jobim ed Edu Lobo che, anche se non propriamente autori  di Choro tradizionale, sono fortemente legati a quell’esperienza  musicale.