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  • Pubblicata il: 13/09/2019 15:42:35

Non affitta la propria casa a una ragazza perché nata a Foggia: “Sono razzista, leghista e Salviniana, lo scriva grande così”

La denuncia su Facebook: “I meridionali sono meridionali”

“I meridionali sono meridionali. I neri, i rom, son tutti uguali, conta quello che c’è scritto sulla carta di identità: sono razzista al 100%. Da lombarda, di Salvini, ci tengo”. Sembra una bufala, non è una bufala. È l’audio reso pubblico – con tanto di consenso esplicito, riscontrabile dagli audio pubblicati su Facebook e allegati al presente articolo – di una signora lombarda, di Milano, che ha deciso di non affittare la propria casa ad una ragazza perché nata a Foggia.

IL POST SU FACEBOOK. Già, proprio così. Storie di ordinario razzismo che riportano l’Italia agli anni ’60, quando i cartelli davanti agli appartamenti sfitti di Torino e Milano esplicitavano a chiare lettere che “Non si affitta ai meridionali”, talora anche “ai terroni”. A denunciare quanto avvenuto, sul proprio profilo Facebook, è stata la compagna della ragazza che ha dovuto subire questo miserabile gesto di razzismo gratuito – ben più pesante dei rimbrotti di qualche anno fa dell’ex Ministro degli Interni, quando l’accusa ai meridionali si “fermava” a quella di essere reputati dei fannulloni (con parole molto più salviniane, ovviamente). La giovane Laura – anche lei milanese, va detto, ma inorridita da quanto accaduto – ha diffuso nome e cognome della purista della razza lombarda, annunciando azioni legali importanti, non prima di aver diffuso tutto attraverso i social network.

IL MOTIVO? È NATA A FOGGIA. “La mia compagna decide di trasferirsi nel mio paese in provincia di Milano. Cerca una casa in affitto, la trova e se ne innamora. Si mette d’accordo con la proprietaria di casa, una ragazza, per far partire il contratto a ottobre”. Comincia così il post che sta facendo il giro del web, reso pubblico soltanto ieri, e in cui si racconta che, dopo un iniziale consenso, la persona che stava trattando l’affitto dell’abitazione – figlia della signora che si professa leghista e orgogliosamente razzista – ha cominciato a far slittare i termini, fino al messaggio in cui si diceva che la casa non era più in affitto. “La mia compagna le risponde dicendole che non trova corretto cambiare le carte in tavola all’ultimo minuto – scrive ancora Laura – e che i patti erano altri. In tutto ciò interviene la madre della ragazza che contatta la mia compagna. Il motivo per cui non viene data la casa in affitto alla mia compagna è perché la mia compagna è nata a Foggia”.

“SCRIVA PURE: LA SIGNORA E’ UNA LEGHISTA COME MATTEO”. A questo punto, specificando nome e cognome della proprietaria dell’appartamento, e pubblicando i messaggi e gli audio ricevuti su WhatsApp, Laura sottolinea che il motivo principale è proprio questo: il fatto che sarebbe entrata in casa sua una ragazza foggiana, meridionale, del Sud. A conferma esplicita di quanto raccontato, ci sono gli audio-messaggi della padrona di casa che, nell’invito a rendere pubblica la notizia, dice a gran voce: “Scriva sotto il post: ‘la signora è una Salviniana, è una leghista come Matteo, il suo capitano è Salvini’, lo scriva grande così. Ecco le leghiste cosa fanno, scriva pure. Sono lieta, contenta e felice di essere una leghista: lo pubblichi pure, non ho vergogna”.

BENVENUTI NELL’ITALIA DI OGGI. “Benvenuti nell’Italia di oggi – conclude Laura – dove c’è da tirare fuori i cartelli con scritto ‘Non si affitta ai meridionali’ perché, evidentemente, non sono ancora passati di moda”. A comprova di quanto avvenuto – un fatto che immiserisce un’intera nazione, da Bolzano ad Agrigento – la giovane Laura ha pubblicato anche lo screenshot di un messaggio scritto proprio dalla signora apertamente e dichiaratamente razzista. Ad una scorsa veloce, appuntando gli errori di grammatica e ortografia non attribuibili alla scrittura automatica dello smartphone, appare evidente che dietro tutta questa brillante filosofia c’è una vecchia conoscenza dell’umanità, compagna di avventure di certi credi politici: l’ignoranza più becera. Quella che fa rabbia, a volte persino sorridere per quanto è ignobile e assurda, ma che fa lo stesso tanto male a chi è costretto a subirla.

di Alessandro Galano