"Sto studiando con molta attenzione il contratto e la procedura seguita  dal Comune. È di tutta evidenza che qualora dovessi individuare profili  di dubbia legittimità nel contratto informerò tempestivamente il  sindaco, valutando le procedure più opportune da mettere in campo”.
 
IL NUOVO TRIBUNALE. È la costruzione del nuovo plesso del Tribunale di  Foggia di piazza Padre Pio tra i principali pensieri del neoassessore al  Legale e Contenzioso, Sergio Cangelli. A lui, infatti, il sindaco  Franco Landella ha affidato la ricognizione dettagliata ed analitica di  tutti i contratti sottoscritti dal Comune. Ed è ovvio che – come spiega  l’assessore Cangelli, prendendo spunto proprio dal Caso Tribunale –  “quest’attività si configura come un atto di trasparenza e di verità che  dobbiamo alla città e che può aiutarci anche a comprendere meglio  alcune vicende che sono attualmente all’attenzione della magistratura”.
“NON VOGLIAMO SOLLEVARE SOSPETTI”. L’obiettivo è quello di avere un  quadro chiaro ed esaustivo di tutti i contratti sottoscritti dal Comune  di Foggia, analizzarne le clausole, visionarne gli obblighi reciproci e  verificarne la fondatezza sul piano giuridico. "Quello che ho inteso  affidare all’assessore Cangelli – spiega Landella - è un compito  delicato ma che considero strategico, una necessità che la nuova  Amministrazione comunale avverte non per mancanza di fiducia né per  sollevare sospetti o dubbi circa l’attività svolta sino ad oggi”.
“UN’ATTIVITÀ COMPLESSA”. “La ricognizione dei contratti in essere è  ovviamente il primo atto che ho inteso compiere al momento del mio  insediamento in un settore nevralgico per la vita amministrativa  dell’Ente e di fondamentale importanza anche per le sue ricadute sulla  condizione finanziaria del Comune – conclude Cangelli –. Si tratta di  un’attività complessa, rispetto alla quale conto di essere in grado di  tracciare un primo bilancio in tempi relativamente brevi. Dobbiamo  scongiurare in modo categorico qualunque tipo di ipotesi che possa  danneggiare l’Amministrazione comunale o non veder riconosciuti i suoi  diritti”.