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  • Pubblicata il: 07/08/2021 12:37:50

“Ingenti danni ambientali all’Oasi Lago Salso”, l’assessora regionale Maraschio convoca il presidente del Parco Gargano

Pasquale Pazienza nell’occhio del ciclone dopo la diffida del Ministero

“Incontrerò il presidente del Parco Nazionale del Gargano per verificare quanto accaduto e affinché si proceda con il ripristino delle aree interessate”.

LA DENUNCIA. L’assessora regionale all’Ambiente Anna Grazia Maraschio si mostra preoccupata della vicenda relativa all’Oasi Lago Salso. Secondo la denuncia presentata dalle associazioni WWF Foggia e Pro Natura, circa 150 ettari di terreni vincolati come habitat naturali sono stati trasformati in aree coltivate. Lo scorso 30 luglio, sulla scorta delle note ricevute dalla Regione Puglia e dal Comune di Manfredonia per il tramite dei Carabinieri Forestali, il Ministero della Transizione Ecologica ha diffidato l’Ente Parco del Gargano. L’area è in capo alla società Oasi Lago Salso spa ma l’Ente Parco è chiamato in causa in qualità di gestore dei siti Natura 2000. Entro 60 giorni dovrà individuare “con l’urgenza che il caso richiede, le necessarie misure di ripristino e rinaturalizzazione dell’area interessata dall’attività non ammessa, da porsi a carico dei responsabili/esecutori di tale attività, e le relative modalità di monitoraggio”. “Tali misure” precisa ancora la nota del Ministero “dovranno garantire il pieno ripristino della funzionalità ecologica ed ambientale delle zone interessate ed avere pertanto le medesime caratteristiche di quelle concordate con la Commissione europea per l’archiviazione della citata Procedura di Infrazione n: 2001/4156”.

LA RICHIESTA DI INCONTRO. È in tale ottica che l’assessora Maraschio vuole vederci chiaro: “Avevamo già espresso le nostre preoccupazioni al riguardo – ha dichiarato – e la contestazione ufficiale inviata dal Ministero della Transizione Ecologica non fa che confermare i nostri timori. Le tempestive e reiterate denunce da parte delle associazioni WWF Foggia e Federazione Nazionale Pro Natura si sono rivelate corrette. I terreni in questione fanno, infatti, parte dell’Oasi Lago Salso e sono sottoposti a vincolo in quanto inseriti nella Rete Natura 2000 e, dal marzo 2018, tra le Zone speciali di conservazione (ZCS). Considerando la convenzione stipulata tra la Regione Puglia e il Comune di Manfredonia e, soprattutto, le esplicite richieste pervenute dal Ministero della Transizione Ecologica, mi impegno a incontrare il presidente del Parco Nazionale del Gargano e il Comune di Manfredonia affinché si realizzino urgentemente tutte le necessarie misure di ripristino e rinaturalizzazione dell’area interessata. Avvieremo, inoltre, - ha concluso l’assessora - ulteriori approfondimenti con il fine di focalizzare le azioni e le omissioni che hanno portato a ingenti danni ambientali ed economici, e aggiorneremo le modalità di monitoraggio propedeutiche a una corretta gestione del sito”.

LA SCONFESSIONE. Per Pasquale Pazienza una sconfessione di quanto dichiarato lo scorso maggio: “Su Lago Salso solo mistificazioni della realtà e becere strumentalizzazioni. All’interno dell’Oasi Lago Salso non vi è stata alcuna attività di dissodamento di aree pascolive e/o di trasformazione di superfici in terreni coltivati” si era difeso l’ex assessore provinciale, aggiungendo poi: “Nell’intera area dell’Oasi Lago Salso non è in corso alcuna attività illecita da sospendere e non vi è necessità alcuna di adoperarsi in azioni di ripristino di habitat deteriorati; non ricorrono responsabilità, omissioni o danni ad opera di alcuno”. Pazienza aveva, inoltre, posto dubbi sugli interessi dei denuncianti: “I segnalanti – aveva precisato - sono i Sigg. Vincenzo Rizzi e Maurizio Marrese. Mentre quest’ultimo è referente territoriale del WWF, il primo è rappresentante della Federazione nazionale Pro Natura, ma è anche stato membro del precedente Consiglio di amministrazione dell’Oasi Lago Salso SpA, quale espressione del socio di minoranza (Centro Studi Naturalistici onlus al 4%). Non sfugge all’attenzione dell’Ente Parco la mole di comportamenti riottosi e sobillatori posti in campo dal CSN onlus, sin dall’inizio della vicenda relativa allo scioglimento e alla liquidazione dell’Oasi Lago Salso SpA”. Insomma, per Pazienza una denuncia non certo disinteressata. Intanto, però, è arrivata la diffida del Ministero.

COMMISSIONE ANTIMAFIA. In questo periodo, peraltro, il presidente del Parco del Gargano nell’occhio del ciclone per altri motivi. Nei giorni scorsi è stato ascoltato in commissione parlamentare antimafia nella quale è presente anche il senatore foggiano Cinque Stelle, Marco Pellegrini. A Pasquale Pazienza si contesta il fatto di aver nominato direttore facente funzioni del Parco, Vincenzo Totaro, una delle persone che figura nella relazione di scioglimento per mafia del Comune di Monte Sant’Angelo. Totaro, infatti, secondo quanto emerge dalla relazione prefettizia, viene considerato persona vicina ai ‘Macchiaroli’ tanto da aver partecipato e essersi intrattenuto confidenzialmente alla festa per i 40 anni di Pasquale Ricucci, detto fic secc, il boss ucciso nel novembre 2019. Il senatore Marco Pellegrini ha anticipato che, in accordo con Pasquale Pazienza, le dichiarazioni di quest’ultimo saranno rese pubbliche. Un’operazione di trasparenza che contribuirà a far luce su una vicenda a dir poco intricata.

di Michele Gramazio