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  • Pubblicata il: 18/02/2019 11:51:54

Oasi Lago Salso, ancora un incendio doloso: “Il Parco intervenga, serve un segnale concreto”

La richiesta del WWF di Foggia

Dopo l’ultimo incendio doloso avvenuto nell’Oasi Lago Salso di Manfredonia è necessario che il Parco del Gargano, proprietario al 96% della società di gestione, dia un segnale concreto e finanzi subito i necessari interventi per restituire all’area le infrastrutture di visita che negli anni sono andate perdute a causa di altri analoghi incendi. È la richiesta che avanza il WWF Foggia all’Ente parco, dopo l’incendio avvenuto nella serata di giovedì scorso e che ha distrutto un capanno in legno all’interno dell’oasi.

“TUTTO IN FUMO”. “Per il WWF Foggia – si legge nella missiva – l’episodio va inquadrato nella lunga serie di attentati incendiari che hanno interessato l’oasi – spesso in concomitanza con importanti iniziative di conservazione come quando, all’indomani dell’inserimento del Lago Salso nel sistema delle oasi del WWF, venne incendiato un altro capanno – e che lentamente ed inesorabilmente hanno distrutto tutti i manufatti utili alla visita e all’osservazione della fauna e dei preziosi habitat di cui è ricca l’area. Sono infatti andati in fumo, uno dopo l’altro, la passerella in legno che si addentrava nel folto canneto, i capanni di osservazione, i cartelli informativi”.

“A QUALCUNO NON PIACE IL RILANCIO DELL’AREA”. “L’incendio dei giorni scorsi – insistono dal WWF – è evidentemente il segnale che a qualcuno non piace il percorso di rilancio dell’area intrapreso nell’ultimo anno. Il risultato è che oggi i visitatori non hanno a disposizione nessuna struttura di osservazione, indispensabile per una corretta fruizione dell’oasi. Per questo il WWF chiede che, al di là dell’apprezzabile condanna per il vile gesto e solidarietà agli amministratori già espressa dal vicepresidente del Parco, l’Ente si impegni concretamente ed immediatamente per mettere l’oasi nelle condizioni di accogliere degnamente i visitatori, finanziando i necessari interventi, come ad esempio è stato fatto all’indomani dell’incendio del trabucco di Rodi Garganico”.

di Redazione