Quale male attanaglia Foggia relegandola all’ultimo posto di tutte le speciali classiche sulla qualità della vita? Chi si diverte a spingere la città nelle malefiche grinfie di mafia, criminalità e usura? Cosa frena lo sviluppo economico, sociale ed occupazionale del capoluogo dauno? Quale miracolo può salvare l’US Foggia dal triste destino di giocare il prossimo anno nel campionato dei dilettanti? Riuscirà il Comune a salvare i dipendenti dal fallimento dell’Amica ed a eliminare l’immondizia dalle strade? Ce la farà il sindaco Gianni Mongelli, come ha già suggerito qualcuno, a mangiare il galluccio di ferragosto oppure per quel giorno avrà già alzato bandiera bianca? Difficile a dirsi, impossibile rispondere a tutti questi quesiti. Una cosa, però, è certa: Foggia e, soprattutto, i foggiani sono chiamati anche quest’anno a ricordare e a commemorare il miracolo che liberò la città da un male terribile, dal colera, che nel 1837 provocò numerose vittime.
175 ANNI FA LA LIBERAZIONE DAL COLERA - Sabato 14 luglio, infatti, nella chiesa di San Giovanni Battista, officiata dal vescovo della diocesi di Foggia-Bovino, Francesco Pio Tamburrino, si terrà la santa messa con cui si intende ringraziare la Vergine Addolorata per aver liberato 175 anni fa la città dalla pericolosa epidemia. La celebrazione si svolgerà a San Giovanni Battista, la chiesa dove secondo i racconti di quel periodo si registrarono le prime manifestazioni del miracolo. Del resto, fu lo stesso parroco dell’epoca, don Carlo Rotundi, a raccontare del primo episodio che fece intuire ai cittadini la benevolenza della Vergine nei confronti della città. Per questo, per ringraziare l’Addolorata del suo provvidenziale intervento la città fece un voto: ogni anno, con una processione, avrebbe onorato la Vergine affinché non venisse meno il ricordo.
AI TUOI PIEDI DEPONIAMO UNA SPERANZA - Al termine della santa messa, dunque, si snoderà per le vie del centro storico la processione con la statua della ‘Liberatrice dal colera’. Un’occasione propizia per i foggiani che potrebbero approfittarne per invocare alla Vergine Addolorata la liberazione da altri mali. Se il colera non va più tanto di moda, le preghiere potrebbero essere indirizzate affinché la Madre Celeste posi uno sguardo materno e benevolo verso gli altri mali che si abbattono sulla città. Soprattutto, per cause legate alla negligenza, all’indifferenza e alla mancanza di senso civico che contraddistingue noi foggiani. “A Te, o Vergine Addolorata, eleviamo i nostri cuori - è scritto nel manifestato che annuncia il programma degli eventi - . Ai Tuoi piedi deponiamo una Speranza, sicuri del Tuo materno aiuto siamo certi che le sofferenze della vita non ci allontaneranno mai dall’amore del tuo Divin Figlio”. A chiudere la tre giorni di iniziative, sarà sua eminenza cardinale Salvatore De Giorgi, già vescovo di Foggia, che domenica 15 luglio, sempre nella chiesa di San Giovanni Battista, alle ore 19, presiederà la santa messa in ricordo della Vergine Addolorata.
Per questo, dunque, FoggiaCittàAperta lancia un invito ai suoi lettori: e tu, da cosa vuoi che venga liberata la città di Foggia?