Omicidio Filomena Bruno, disposto l'esame del DNA per il latitante Aghilar: "Se accertiamo la premeditazione, merita l'ergastolo"
Le parole dell'avvocato Michele Sodrio
Sono stati fissati per il prossimo 12 giugno a Roma, presso
il RIS dei Carabinieri, gli accertamenti sui reperti organici trovati in casa
della vittima e la loro comparazione con il DNA dell'assassino Cristoforo
Aghilar, ancora latitante dopo la fuga dal carcere lo scorso 9 marzo. Anche se
per quella data Aghilar fosse ancora un fuggitivo, si procederà comunque agli
accertamenti perché si tratta di un atto d'indagine disposto dal PM, Pensa.
"SI ERA APPOSTATO". "Si
tratta di un accertamento importante per avere la definitiva conferma sulla
premeditazione di Aghilar - spiega l'Avv. Michele Sodrio, difensore dei parenti
della signora Bruno -, anche se a mio parere questa premeditazione risulta già
ampiamente provata con gli elementi di prova che sono in atti. Io stesso, con
una nostra attività d'indagine difensiva, ho fatto rilevare la presenza in casa
della povera Filomena di alcuni reperti biologici, riconducibili sicuramente ad
Aghilar, a dimostrazione che l'assassino si era appostato in casa della vittima
proprio con l'intenzione di uccidere e quindi con premeditazione. Non è una
circostanza da poco, perché la legge in questo caso prevede la pena
dell'ergastolo e soprattutto l'impossibilità di accedere al rito abbreviato”.
LO
STALKING. E poi, la stoccata del legale: “Per questo motivo registro con
amarezza che, nonostante le mie ripetute richieste e istanze, la Procura di
Foggia continua a non contestare ad Aghilar, oltre all'omicidio premeditato, il
reato di stalking contro Filomena Bruno e i suoi figli, per tutte le gravissime
minacce che hanno subito nei giorni e settimane precedenti al delitto. E anche
in questo caso non è una differenza da poco, perché è previsto l'ergastolo anche
per lo stalker che poi uccide la vittima della sua persecuzione ed è
esattamente ciò che purtroppo è accaduto in questa tragica vicenda”.