Nelle zone montane e in quelle umide della Capitanata, personale del Comando Provinciale di Foggia, in collaborazione con gli uomini del Nucleo Operativo Antibracconaggio di Roma e del Corpo Forestale dello Stato, hanno effettuato una estesa operazione di antibracconaggio.
L’OPERAZIONE. Durante l’operazione sono stati individuati due impianti di reti per cattura di fauna selvatica di passo per una superficie di 1500 mq; un deposito di uccelli vivi da vendere sul mercato del nord Italia per essere riutilizzati come richiami vivi (allodole) durante l’attività venatoria; un impianto con trappole per la cattura dei cardellini.
I PROVVEDIMENTI. L’attività ha portato al deferimento di 19 persone che svolgevano un’attività venatoria illegale, con l’utilizzo dei richiami acustici che, riproducendo i versi di uccelli migratori, ne consentivano l’avvicinamento per permetterne l’abbattimento di specie non consentite. Inoltre, sono stati sequestrati 10 fucili da caccia, 1500 mq di reti per uccellagione, 7 richiami elettronici vietati, 43 capi di selvaggina morta di varie specie, mentre 180 allodole vive rinvenute all’interno del deposito sono state liberate sul posto al momento dell’accertamento.
Nelle zone montane e in quelle umide della Capitanata, personale del Comando Provinciale di Foggia, in collaborazione con gli uomini del Nucleo Operativo Antibracconaggio di Roma e del Corpo Forestale dello Stato, ha effettuato una estesa operazione di antibracconaggio.
L’OPERAZIONE. Durante l’operazione sono stati individuati due impianti di reti per cattura di fauna selvatica di passo per una superficie di 1500 mq; un deposito di uccelli vivi da vendere sul mercato del nord Italia per essere riutilizzati come richiami vivi (allodole) durante l’attività venatoria; un impianto con trappole per la cattura dei cardellini.
I PROVVEDIMENTI. L’attività ha portato al deferimento di 19 persone che svolgevano un’attività venatoria illegale, con l’utilizzo dei richiami acustici che, riproducendo i versi di uccelli migratori, ne consentivano l’avvicinamento per permetterne l’abbattimento di specie non consentite. Inoltre, sono stati sequestrati 10 fucili da caccia, 1500 mq di reti per uccellagione, 7 richiami elettronici vietati, 43 capi di selvaggina morta di varie specie, mentre 180 allodole vive rinvenute all’interno del deposito sono state liberate sul posto al momento dell’accertamento.