LE AZIENDE. La misura era stata proposta congiuntamente dal Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Bari e dal Direttore della DIA.
Le aziende in questione erano emerse nel corso della nota operazione antimafia Omnia nostra che, tra le altre cose, aveva documentato la “protezione” assicurata ad entrambe le società dall’associazione mafiosa indagata, operante sul Gargano (da Manfredonia a Vieste) attraverso
una solida rete di alleanze e una pervicace penetrazione nel tessuto socio economico dell’intera area.
Le approfondite investigazioni della DIA, confermando quanto emerso nella predetta operazione, hanno consentito di individuare solidi indizi idonei a ritenere che l’esercizio delle imprese in argomento fosse sottoposto all’assoggettamento dell’organizzazione malavitosa, presupposto richiamato nell’art. 34 del Codice Antimafia ai fini dell’applicazione dell’amministrazione giudiziaria, affidata ad esperti nominati dal Tribunale di Bari.
DEPOTENZIARE IL POTERE MAFIOSO. L’odierna misura di Prevenzione patrimoniale si inquadra nell’ambito delle attività istituzionali finalizzate a depotenziare il potere mafioso sul territorio e a prevenire l’infiltrazione, diretta o indiretta, delle imprese da parte della criminalità organizzata. Per la decisione definitiva, il provvedimento dovrà, ora, essere sottoposto al confronto con la
difesa delle aziende proposte.