Rapinavano tir e portavalori anche con metodi feroci e ben organizzati. La Polizia di Stato, nei territori delle provincie di Foggia e Bari, ha dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP presso il Tribunale di Foggia, su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di 17 persone, che avevano messo in atto dal 2020 colpi ben organizzati tra la Capitanata, la BAT, la provincia di Salerno e quella di Verona, causando pericoli per gli automobilisti e un vero e proprio allarme sociale. Dalle indagini, in particolare, è emerso che le azioni del gruppo criminale erano organizzate secondo un articolato schema operativo che prevedeva un’accurata pianificazione di ciascun assalto e che vedeva la partecipazione, a ciascun colpo, di oltre 10 persone con ruoli ben definiti in ogni fase dell’azione criminosa con tanto di monitoraggio dei veicoli in transito e delle situazioni in cui colpire.
LA MAFIA CERIGNOLANA. “L’indagine ha avuto come oggetto anche episodi criminosi svoltisi in altre parte d’Italia. È stato come un mosaico investigativo che si è andato componendo grazie a una proficua collaborazione tra le forze dell’ordine in campo. Queste rapine hanno creato un grande allarme sociale sia per le vittime ma anche per gli utenti della strada”, ha sottolineato in conferenza stampa il Procuratore della Repubblica di Foggia, Ludovico Vaccaro, mentre per il Prefetto Francesco Messina, Direttore Centrale Anticrimine, “questa operazione è il completamento di 3 anni di indagini. A Cerignola esiste un know how che si è formato su questo tipo di rapine che nel corso degli anni ha portato a situazioni rischiose per gli automobilisti e che vengono pianificate verso obiettivi importanti. Abbiamo assicurato alla giustizia ben 71 persone appartenenti a queste organizzazioni in tutta Italia, alcune delle quali mantengono rapporti importanti con la 'mafia cerignolana' e hanno la capacità di usare armi pesanti e realizzare cordoni di sicurezza con ordigni esplosivi e incendiari. Il nostro impegno non finisce qui ma continueremo a investire energie per colpire questo fenomeno. È importante lavorare sulla repressione, la strada qui è ancora lunga”. Così il Direttore del Servizio Centrale Operativo Fausto Lamparelli: "Sono persone che sparano anche verso
persone innocenti, è una operazione che premia la scelta di un modello
investigativo che trova nella condivisione dei dati e dei fattori di
rischio il suo successo”.
LE RAPINE. L’articolata attività d’indagine trae origine da un assalto a un furgone portavalori perpetrato nel luglio 2020, nel territorio di Cerignola. Le investigazioni, condotte dalle Squadre Mobili di Bari e Foggia, unitamente alle Squadre di Polizia Giudiziaria del Compartimento Polizia Stradale “Puglia”, con il coordinamento del Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine e dirette dalla Procura della Repubblica di Foggia, hanno permesso di raccogliere gravi indizi di colpevolezza anche su alcuni reati perpetrati dall’associazione. Quattro gli episodi criminali contestati: la rapina consumata del 10 agosto 2020 nel tratto autostradale A14 tra Cerignola est e Canosa di Puglia con obiettivo il trasporto valori Ivri-Sicuritalia; la rapina consumata del 15 settembre 2020 nel tratto SS 268, Comune di Angri al T.L.E. Logista S.p.a.;
la tentata rapina del 12 ottobre 2020 nel tratto s.p. 141 - km 10, Comune di Zapponeta con obiettivo il T.L.E. Logista S.p.a. e la tentata rapina del 12 marzo 2021 a Sillavengo (Novara) con obiettivo il trasporto merci.