Ieri un’autobomba, dieci mesi una raffica di colpi d’arma da fuoco. Ieri Massimo, dieci mesi fa il fratello Arturo.
L'ORDIGNO. Per i Zammarano, nota famiglia di costruttori, gli attentati non sono una novità. Ieri, l’ordigno è stato posizionato all'interno dell’auto rubata e fatta esplodere davanti allo studio di Massimo Zammarano in via Grieco. Fortunatamente, al momento dell’esplosione, non c'erano passanti in zona (
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LA SPARATORIA. A fine maggio 2013, invece, a subire un agguato era stato Arturo Zammarano: sei colpi di pistola furono sparati contro la sua auto, mentre l'imprenditore foggiano si trovava a bordo della sua Mercedes in compagnia di Paolo Bianco, ispettore dei vigili del fuoco. (
GUARDA IL VIDEO) LE DENUNCE. La questione “criminalità organizzata” entra così con forza nella campagna elettorale. E con questa anche l’urgenza di creare l’associazione antiracket. Una necessità emersa anche durante la recente presentazione dello
sportello della Legalità/SOS Giustizia, che verrà gestito dall’associazione Libera attraverso un servizio itinerante di ascolto e di assistenza alle vittime della criminalità. Del resto, un recente studio effettuato da Uniocamere Puglia ha evidenziato come sia sempre più difficile denunciare, infatti, dal 2004 al 2012 le denunce di estorsione sono passate da 622 a 273 mentre le denunce di usura da 38 a 14.