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  • Pubblicata il: 05/12/2018 16:37:35

'Riuniti’, il reparto di Maternità rischia di crollare

Foggia è la città dei crolli. Quello di viale Giotto, di via delle Frasche, del crollo civico e morale di una parte di chi la abita che troppo spesso danneggia l’intera comunità. Per questo, l’espressione “prevenire è meglio che curare” è quanto mai indicata in questa vicenda. Un po’ per il ricordo del crollo del ponte di Genova è ancora fresco, un po’ perché in gioco ci sono neomamme, neonati, gestanti, medici, ostetrici, infermieri e così via. Il reparto di Maternità degli Ospedali Riuniti di Foggia è a rischio crollo. Ed in gioco c’è la vita di quanti popolano – chi per lavoro e chi per degenza – le corsie di quel reparto. 

REPARTO A RISCHIO. A causa di persistenti problemi strutturali sono stati avviati i lavori di consolidamento del reparto di maternità per la messa in sicurezza. Lavori che provocano non pochi disagi (igienico-sanitari ed acustici per fare degli esempi) a tutto il personale sanitario e non. A farne subito le spese è stata la Sala Parto, chiusa per questioni di sicurezza ed allestita temporaneamente in un’altra sala del reparto ospedaliero della Maternità. Ma la situazione è grave, probabilmente più grave di quello che può sembrare. Le opere di consolidamento dovranno andare avanti per un bel po’e non è più possibile immaginare di lavorare con delle persone all’interno del reparto. E’ in ballo la sicurezza di tutti. Tanto che è in atto un braccio di ferro tra la Direzione Sanitaria dell’azienda di Viale Pinto ed il personale sanitario. 

IL BRACCIO DI FERRO. Al centro della discussione una differente visione delle azioni da mettere in campo per evitare di creare ulteriori disagi alle gestanti, ai piccoli ed al personale quotidianamente impegnato ad accogliere nuove vite. Ma soprattutto una discussione che pone al centro il diritto alla salute e ad avere il servizio di cura migliore. Perché la proposta della direzione sanitaria è quella di spostare l’intero reparto di Maternità all’Ospedale di Lucera, almeno fino a quando non cessino i lavori di consolidamento e la situazione strutturale dell’attuale reparto di Maternità degli Ospedali Riuniti di Foggia torni normale. Dall’altro canto, il personale sanitario composto da medici, ginecologi, infermieri, ostetriche chiede di trovare una soluzione alternativa interna al nosocomio foggiano, individuando altri locali per trasferire l’intero reparto. E cosa più importante, chiede di garantire tutta la sua operatività in termini di servizi e di qualità. 

IL CENTRO HUB. Il reparto di Maternità dei “Riuniti”, infatti, è un Centro HUB, vale a dire che insieme al Policlinico di Bari ed il “Vito Fazzi” di Lecce fa parte degli ospedali d’eccellenza pugliese. E’ in questi Centri HUB che sono concentrate le attività di alta specializzazione e assistenza dedicata appunto ai neonati. E spostarsi in un altro ospedale, come quello di Lucera, vorrebbe significare in casi ‘gravi’ perdere tutta una serie di servizi vitali per l’assistenza dei neonati e delle loro mamme. La discussione è avviata da giorni e proprio oggi pomeriggio si svolge un nuovo atto di questa discussione. Se la direzione Sanitaria non cambierà idea, la linea resterà quella di trasferirsi – con tempi e modi ancora da definire – nell’ospedale di Lucera. Se verrà accolta la proposta del personale sanitario, allora, bisognerà attivarsi per trovare un’altra sistemazione al reparto di Maternità, oramai un’eccellenza come dimostrato in tante occasioni. Vedremo come andrà a finire. La speranza è che si arrivi subito ad una conclusione, prima che sia tropo tardi. Prima di dover dire, per l’ennesima volta: “Vi avevamo avvisati”.

di Redazione