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  • Pubblicata il: 17/12/2020 16:43:27

Palestre e impianti sportivi, flash mob anche a Foggia: "Luci accese per un'ora, troppe strutture penalizzate oltremodo"

Il titolare della Fitness Èlite: "Iniziativa per 'illuminare' sulla nostra situazione. Siamo chiusi e danneggiati"

Si accenderanno, per un’ora. Con un messaggio: “Illuminiamo lo sport”. Venerdì 18 dicembre, dalle ore 18 alle 19, i centri sportivi accenderanno le luci dei propri impianti, per quello che hanno ribattezzato “un gesto simbolico per uscire dall’oscurità che ci circonda”. Anche le strutture e le palestre foggiane sono pronte ad aderire, come farà la Fitness Èlite - Crossfit Foggia.

GLI IMPIANTI. “È una manifestazione nazionale alla quale abbiamo subito aderito – spiega Luigi Zazzera, titolare della struttura in viale Virgilio assieme al fratello Matteo - per lanciare un messaggio: non dimenticate che esistiamo anche noi. È una iniziativa che serve a far luce nel vero senso della parola sulla nostra questione, quella di palestre chiuse da ottobre e che in buona sostanza non sanno di che morte devono morire”. Le ‘voci’ si rincorrono e tra le ipotesi sul tavolo c’è la riapertura fissata per il 15 gennaio: “Purtroppo, però, non c’è nulla di sicuro. Ecco perché con questo gesto vogliamo sensibilizzare le persone e ricordare a tutti, comprese le istituzioni, che esistiamo pure noi”.

“PENALIZZATI OLTREMODO”. La condizione della Fitness Èlite è comune a tante altre realtà, ma ci sono impianti che per organizzazione e gestione degli spazi a disposizione si sentono particolarmente penalizzati. “Ci atteniamo ovviamente ai decreti del governo e alle ordinanze – sottolinea Zazzera – ma ci sono impianti come il nostro che non meriterebbero di restare chiusi, che potremmo tranquillamente lavorare sia per lo spazio che abbiamo a disposizione che per il numero di persone da far entrare in un determinato orario, con ingressi contingentati”. Forti anche di esperienze pregresse. “Da molti anni – ribadisce Zazzera - lavoriamo con un’app che filtra l’ingresso delle persone. In 500 metri di struttura lavoravamo al massimo con 22 persone, quindi l’app è una cosa che già utilizzavamo prima delle disposizioni del governo per mantenere la sicurezza all’interno della struttura”.

LA SITUAZIONE ATTUALE. Al momento, si fa di necessità virtù. “Attualmente – ribadisce Zazzera - lavoriamo con classi all’aperto in un circolo privato, a porte chiuse con gli agonisti e ci stiamo attrezzando con lezioni individuali all’aperto con chi richiede il servizio di personal training. Chiaramente continua il discorso della programmazione online sia per gli utenti della nostra struttura che per quelli che ci seguono a distanza”. Resta un dubbio che ha il sapore della proposta: "Abbiamo uno spazio che a nostro avviso potrebbe essere usato e sfruttato, cioè anzichè fare i personal all’aperto o in luoghi 'prestati al servizio', potremmo tranquillamente lavorare nella nostra struttura. Ovviamente, mantenendo le distanza e con un numero di persone contingentato, anche solo una o due persone all’ora".

di Redazione