LA PROTESTA. È il caso di FoggiAttiVa , gruppo di cittadini iscritti al Movimento 5 Stelle, che contesta la decisione di recintare la zona dell’anfiteatro. “Per i prossimi 5 anni diventerà una ‘gated community’, come dice Bauman in ‘Vita liquida’: lo spazio – evidenziano - perderà la sua connotazione di ‘pubblico’ e diventerà ‘privato’, tramite una recinzione (non si sa ancora di quale fattura) che isolerà la cavea dal parco, compreso la struttura dei servizi”.
TRA PUBBLICO E PRIVATO. La recinzione, che come annunciato dal Comune sarà finanziata dalla Fondazione Banca del monte – “sarà costruita, dicono, per sottrarre l'area ai vandali, ma la Città, la più grande invenzione dell'uomo, è sempre stata abitata da estranei, che, pur restando tali, vivono a stretto contatto. Eppure – sottolineano da FoggiAttiVa - è proprio questa situazione rischiosa, la paura dell' altro, a costituire il tratto caratterizzante della città: “Uno spazio è ‘pubblico’ in quanto coloro cui è consentito accedervi non sono predefiniti" e per questo "sono anche gli unici luoghi nei quali l’attrazione abbia una qualche possibilità di vincere o eguagliare la repulsione".
“NON METTETE LA RECINZIONE”. Nei luoghi pubblici – ribadiscono dal gruppo di iscritti ai Cinque Stelle - si decide il futuro dei rapporti sociali quindi è di vitale importanza che si attuino scelte che fungano da catalizzatore anziché da ostacolo all’interazione umana, come in questo caso. I l Meetup FoggiAttiVa M5S auspica un ripensamento dell’amministrazione comunale sulla possibilità di recintare la zona, e di affidare la struttura all'associazione temporanea d'imprese lasciando lo spazio, tra la cavea e i servizi, pubblico e soprattutto senza recinzione.