Due uomini, Vittorio Rizzi di 65 anni e Giovanni Perdonò di 48 anni, sono stati tratti in arresto con l’accusa di tentato furto aggravato in abitazione, grazie ad una tempestiva operazione messa in atto dal personale delle Volanti.
LA SEGNALAZIONE AL 113. Il tutto è partito grazie ad una segnalazione anonima avvenuta con una chiamata alla centrale operativa del 113, la sera del 30 aprile, che avvisava della presenza di una autovettura sospetta di colore bianco sulla s.s. 90, in prossimità della discoteca Histoire. Immediatamente sono giunti sul posto gli agenti che hanno cominciato a perlustrare l’intera area a ridosso della strada provinciale, fino ad intercettare un Opel Astra di colore bianco. Fermata l’autovettura per un controllo, gli agenti dopo aver raccolto le generalità di Giovanni Perdonò, hanno rinvenuto sotto il suo sedile una radio ricetrasmittente dalla quale si udiva una comunicazione che segnalava all’uomo la presenza della Polizia, richiedendo di essere immediatamente recuperati. In assenza di una risposta, le comunicazioni via radio si facevano più insistenti, inoltre cominciavano ad arrivare numerose chiamate sul cellulare di Perdonò.
L'INTERVENTO DEGLI AGENTI. Dopo il rifiuto dell’uomo a collaborare, il personale della Polizia ha deciso di sostituirsi a Perdonò nel recupero dei complici. Approfittando del buio, un agente si è posto alla guida della Opel Astra mentre un altro operatore si nascondeva sul sedile posteriore, imboccando a bassa velocità la s.s. 90. Dopo qualche minuto una nuova comunicazione giunta via radio invitava l’autista dell’auto - che i complici credevano fosse Giovanni Perdonò - a fermarsi, fare inversione e prelevare qualcuno. Accostata la vettura, gli agenti hanno subito notato due persone uscire dalla recinzione di un podere con in mano un sacco di colore chiaro, immediatamente sono scesi dall’auto intimando ai due di fermarsi. Gli uomini, colti di sorpresa, si davano alla fuga nei campi limitrofi, dove, dopo pochi metri, Vittorio Rizzi venivano raggiunto e bloccato mentre l’altro riusciva a dileguarsi.
GLI ARNESI. Il podere dai quali i due uomini erano usciti, presentava la recinzione tagliata e i doppi vetri della finestra del soggiorno rotti. Nel sacco recuperato insieme a Rizzi, gli agenti hanno rinvenuto numerosi arnesi atti allo scasso quali un disturbatore di frequenze di onde radio per inibire i segnali d’allarme, una cesoia, due piedi di porco ed altri attrezzi.Altri arnesi simili sono stati poi trovati anche sulla vettura di Giovanni Perdonò. I due, tratti in arresto in flagranza di reato, sono stati immediatamente condotti presso la Casa Circondariale, in attesa del processo per direttissima che avverrà in mattinata.