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  • Pubblicata il: 17/07/2014 14:58:03

Piazza Martiri Triestini: quando la legalità dura il tempo di un "mi piace"

L'ordine pubblico tra propaganda e governo

“La cultura è un'altra cosa”, dicevano Toti & Tata, facendo il verso all'onorevole Pinuccio Tatarella. Ma anche la propaganda elettorale è un'altra cosa, così come è un'altra cosa governare una città – farlo bene poi, non ne parliamo.
 
LA LUNA DI MIELE. Messaggio diretto al nuovo sindaco di Foggia, Franco Landella, bravo – secondo alcuni bravissimo, dacché ne dica “l'old school” Paolo Agostinacchio – a scrollarsi di dosso le vertenze dei partiti della sua coalizione, interpretando la parte del decisionista in una città che forse, proprio dai tempi dell'ex senatore di An, non vedeva all'opera prese di posizione di siffatta tipologia. Bene, bravo, ma non bis: ora tocca governare e farlo senza propaganda elettorale, giacché le elezioni sono distanti quasi due mesi e i foggiani, superata la luna di miele, ci mettono poco a scoperchiare un vizio popolare ormai assurto a virtù storica: quello della diffidenza e della gabbana voltata. 
 
I DUE VOLTI DELLA PIAZZA. Un esempio? Eccolo, a due metri da Palazzo di Città, sotto la finestra del Sindaco. Lo scorso 8 luglio Landella fotografava e postava sui social e non solo, una “Piazza Martiri Triestini” completamente in ordine, sgombera da autovetture e liberata dal parcheggio selvaggio protagonista degli ultimi anni, con tanto di agenti della Polizia Municipale a piantonare in loco. Una settimana dopo però, superata la fase declamatoria, ecco la medesima piazza nuovamente oggetto delle attenzioni dei parcheggiatori abusivi e, soprattutto, dei parcheggi abusivi – le due foto a confronto, d'altronde, l'una datata 8 luglio, l'altra 15 luglio, non lasciano adito a dubbi.
 
LA PIAZZETTA “BONIFICATA”. Dal punto di vista dell'ordine pubblico, per quanto possibile al corpo della Polizia Municipale la cui delega, va dato atto, il nuovo Sindaco ha voluto mantenere in suo possesso, non si possono negare dei passi in avanti. Uno, esemplare, quello riguardante la “Piazzetta” di Foggia: il centro storico infatti, da alcune settimane sembra essere stato “bonificato” dalle scorrerie su due ruote dei monelli (senza casco) della città, in verità simpatici a nessuno, quando non proprio pericolosi. Merito dei vigili, posti davanti ai varchi pedonali e investiti, finalmente, di quell'autorità per anni solo vagheggiata da Arcuri e compagni (a proposito, un anno dopo la conferma definitiva: le pistole ai vigili non servivano, bastavano i vigili). 
 
IL TEMPO DI UN POST. Il pericolo però, vedi doppia-foto, è che superata questa fase immediatamente successiva alle elezioni si perda quello slancio iniziale figlio di un'operosità liberata dopo dieci anni di opposizione e così ben rilanciata in campagna elettorale. Landella e soci sanno bene che per governare una città come Foggia, anche per quanto attiene l'ordine pubblico cittadino (solo una voce dell'azienda Comune, per giunta marginale), occorre programmazione, organizzazione e costanza di intenti. E se i provvedimenti durano il tempo di un post su facebook, allora c'è poco da stare allegri: i foggiani sono in rete, ormai tutti, ma sono anche in piazza. Pronti a togliere il “mi piace”. Anche lì.
“La cultura è un'altra cosa”, dicevano Toti & Tata, facendo il verso all'onorevole Pinuccio Tatarella. Ma anche la propaganda elettorale è un'altra cosa, così come è un'altra cosa governare una città – farlo bene poi, non ne parliamo.
LA LUNA DI MIELE. Messaggio diretto al nuovo sindaco di Foggia, Franco Landella, bravo – secondo alcuni bravissimo, dacché ne dica “l'old school” Paolo Agostinacchio – a scrollarsi di dosso le vertenze dei partiti della sua coalizione, interpretando la parte del decisionista in una città che forse, proprio dai tempi dell'ex senatore di An, non vedeva all'opera prese di posizione di siffatta tipologia. Bene, bravo, ma non bis: ora tocca governare e farlo senza propaganda elettorale, giacché le elezioni sono distanti quasi due mesi e i foggiani, superata la luna di miele, ci mettono poco a scoperchiare un vizio popolare ormai assurto a virtù storica: quello della diffidenza e della gabbana voltata.
I DUE VOLTI DELLA PIAZZA. Un esempio? Eccolo, a due metri da Palazzo di Città, sotto la finestra del Sindaco. Lo scorso 8 luglio Landella fotografava e postava sui social e non solo, una “Piazza Martiri Triestini” completamente in ordine, sgombera da autovetture e liberata dal parcheggio selvaggio protagonista degli ultimi anni, con tanto di agenti della Polizia Municipale a piantonare in loco. Una settimana dopo però, superata la fase declamatoria, ecco la medesima piazza nuovamente oggetto delle attenzioni dei parcheggiatori abusivi e, soprattutto, dei parcheggi abusivi – le due foto a confronto, d'altronde, l'una datata 8 luglio, l'altra 15 luglio, non lasciano adito a dubbi.
LA PIAZZETTA “BONIFICATA”. Dal punto di vista dell'ordine pubblico, per quanto possibile al corpo della Polizia Municipale la cui delega, va dato atto, il nuovo Sindaco ha voluto mantenere in suo possesso, non si possono negare dei passi in avanti (LEGGI). Uno, esemplare, quello riguardante la “Piazzetta” di Foggia: il centro storico infatti, da alcune settimane sembra essere stato “bonificato” dalle scorrerie su due ruote dei monelli (senza casco) della città, in verità simpatici a nessuno, quando non proprio pericolosi. Merito dei vigili, posti davanti ai varchi pedonali e investiti, finalmente, di quell'autorità per anni solo vagheggiata da Arcuri e compagni (a proposito, un anno dopo la conferma definitiva: le pistole ai vigili non servivano, bastavano i vigili). 
IL TEMPO DI UN POST. Il pericolo però, vedi doppia-foto, è che superata questa fase immediatamente successiva alle elezioni si perda quello slancio iniziale figlio di un'operosità liberata dopo dieci anni di opposizione e così ben rilanciata in campagna elettorale. Landella e soci sanno bene che per governare una città come Foggia, anche per quanto attiene l'ordine pubblico cittadino (solo una voce dell'azienda Comune, per giunta marginale), occorre programmazione, organizzazione e costanza di intenti. E se i provvedimenti durano il tempo di un post su facebook, allora c'è poco da stare allegri: i foggiani sono in rete, ormai tutti, ma sono anche in piazza. Pronti a togliere il “mi piace”. Anche lì.

di Redazione