Stampa questa pagina
  • Pubblicata il: 15/05/2020 20:43:41

Al Piccolo Seminario l’asilo è sospeso, ma Suor Maria batte cassa: vuole tutti i soldi

“Il Comune aveva promesso aiuto”.

“Questa mia comunicazione è per sollecitare caldamente al pagamento delle rette. Parecchi di voi si sono fermati al mese di marzo, e qualcuno anche prima. Speravamo di fare un piccolo sconto alla scuola dell’infanzia perché il Comune di Foggia aveva promesso aiuto, ma ad oggi non abbiamo ricevuto nulla”.

LA COLPA AL COMUNE. È Suor Maria Lina Balivo, economa e dirigente della Scuola primaria paritaria e dell’infanzia Piccolo Seminario “M. De Prospero”, istituto religioso delle Suore Oblate del Sacro Cuore di Gesù, a firmare questa missiva inviata ai genitori in data 14 maggio 2020. A quanto dichiara, infatti, essendo venuti meno gli aiuti per le scuole paritarie dell’infanzia da parte di Stato e Comune di Foggia – che comunque sembrava aver imboccato quella strada su sollecitazione dei consiglieri De Martino, Soragnese e Iacovangelo e con il parere favorevole dell’assessore Lioia – adesso toccherebbe ai genitori pagare fino all’ultimo centesimo per un servizio che, di fatto, non hanno ricevuto.

PERCHE’ PAGARE MARZO, APRILE, MAGGIO E GIUGNO?. “Nel nostro caso – spiega un genitore – non si può ovviamente parlare di didattica a distanza, non prevista per la scuola dell’infanzia e non essendoci stata. Noi saremmo anche disposti a sostenere il Piccolo Seminario, che ha ottimi insegnanti ed è una bella realtà sul territorio, ma non è affatto giusto pagare l’intera retta per mesi come marzo, aprile, maggio e giugno in cui, come sappiamo, i bambini li abbiamo tenuti noi in casa”. Se poche famiglie hanno già ottemperato al pagamento, più che altro per scongiurare una eventuale chiusura dell’istituto, molti altri genitori non ritengono giuste le richieste della direttrice, peraltro al suo primo anno al Piccolo Seminario: 130 euro al mese, senza la possibilità di uno sconto o una riduzione in percentuale, e senza aver svolto un servizio.

GLI ALTRI ASILI. Quasi tutte le altre strutture parigrado della città, infatti, hanno attuato politiche di ridimensionamento per i mesi in cui sono state chiuse a causa del lockdown, venendo incontro ai genitori con riduzioni del 35%, del 75% e talora persino del 100%. Condividendo, a ben guardare, un medesimo problema, visto che molti genitori con bambini iscritti alle scuole dell’infanzia stanno vivendo situazioni economicamente difficili al pari delle strutture e delle maestre e dei maestri impiegati. Un punto sul quale, molto poco cristianamente, suor Maria Lina Balivo proprio non vuole cedere, malgrado le preoccupazioni per una eventuale chiusura condivise dalle stesse famiglie che, ribadiscono, sono ben contente del servizio offerto – quando, appunto, è stato loro offerto.

“SIAMO DISPOSTI A DARE UNA MANO”. “Se il problema è sostenere gli insegnanti – ha aggiunto uno dei genitori – noi siamo disposti a dare una mano, perché lo meritano senz’altro, pagando anche la metà della retta mensile se necessario, ma tutto l’importo non ci sembra giusto e non è giusto chiederlo con la minaccia latente di un’eventuale chiusura”. Lo stesso riferimento addotto dalla direttrice, circa il mancato apporto, ad oggi, da parte del Comune di Foggia nei confronti di un istituto religioso a pagamento, sembra essere quanto meno pretestuoso, visto che l’Amministrazione comunale non ha obblighi di nessun tipo in un caso del genere – anche per la natura stessa della situazione emergenziale, inedita per tutti. Servirebbe, forse, come spesso in queste situazioni, solo un po’ di buon senso: sarebbe chiedere troppo, Suor Maria?

di Alessandro Galano