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  • Pubblicata il: 16/11/2021 19:12:16

Antimafia sociale, l'invito di Don Ciotti: "Inondiamo il territorio di fiducia e speranza con l'impegno concreto"

Nella giornata in cui si celebrano i 25 anni di "Pietra di scarto"

“Occorre unire le forze sempre di più, perché questa è una terra che ha delle esperienze meravigliose. Abbiamo bisogno di inondare i nostri territori di fiducia e di speranza attraverso l'impegno concreto; la politica deve fare la sua parte ma anche noi come cittadini dobbiamo farlo”.

L'INTERVENTO DI DON CIOTTI. Lo ha detto don Luigi Ciotti in occasione dei 25 anni di gestione di un terreno confiscato alla mafia da parte della cooperativa Pietra di Scarto, presieduta da Pietro Fragasso. All'incontro era affiancato da Paolo e Daniela Marcone, figli di Francesco ucciso il 31 marzo 1995 e a cui è dedicato il Laboratorio di Legalità di Contrada Toro.

RADICI E IMPEGNO. Su quei terreni, ormai dal lontano 1996 si produce olio e da quest'anno anche passata di pomodoro, sotto l'etichetta 'Pomovero'. Il legame con l'agricoltura ha portato don Ciotti, fondatore di “Libera contro le mafie” ad una suggestione legata all'assonanza di due vocaboli: 'coltura' e 'cultura'.“Sono due termini” ha osservato “che si differenziano per una sola vocale ma che hanno molte attinenze. Sia la coltura che la cultura, evocano impegno e responsabilità. Per entrambe, poi sono importanti le radici: nel caso della coltura sono quelle della terra, per costruire cultura occorre invece rifarsi alla memoria perché è da lì che arriva la spinta per cambiare le cose”.

di Redazione