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  • Pubblicata il: 06/01/2015 18:20:05

Poker del Foggia a Pagani: play-off a due punti

L'ex Marruocco si fa espellere al 9' minuto e i rossoneri dominano la gara

A decidere la partita, diranno i più assennati, è stato il rosso come ultimo uomo rifilato dopo meno di dieci minuti all'ex estremo difensore del Foggia, Vincenzo Marruocco. Rosso diretto per fallo (ineccepibile) su Iemmello e rigore sacrosanto trasformato da Vincenzino Sarno, al minuto 11. Tuttavia, al di là dell'episodio favorevole, non si può negare la netta superiorità tattica e di uomini proposta quest'oggi dal team di Roberto De Zerbi il quale, praticamente, ha azzeccato tutte le mosse.
 
LE MOSSE DEL MISTER. Su tutti, un Savino Leonetti lanciato al centro dell'attacco al posto di Cavallaro, con spostamento sulla sinistra di Iemmello, libero di accentrarsi e di scambiarsi proprio con il giovanissimo attaccante pugliese. Fiducia ricambiata alla grande: nel primo gol, dopo circa 9 minuti di quasi assedio rossonero (eccezion fatta per una piccola sbavatura difensiva neutralizzata dall'ottimo Narciso), proprio Leonetti ringhia sui difensori della Paganese, costringendo l'esperto (e nervoso) De Liguori a combinare un piccolo pasticcio in fase di ripartenza. La palla carambola sui piedi di Iemmello che, lanciato a rete, costringe Marruocco al fallo da rigore. Passano 22 minuti e sempre Leonetti capitalizza con un colpo di gran classe (tacco di prima su traversone basso) uno schema da calcio d'angolo praticamente perfetto: l'assist è di Agostinone, ma il gol è di De Zerbi e del lavoro fatto in settimana. Alla fine dei primi 45 minuti i padroni di casa hanno un sussulto e con Caccavallo vanno vicini al gol che avrebbe ridato loro qualche chance: Narciso si rivela, per l'ennesima volta in questo campionato, un portiere di grande affidamento. 
 
LA SVOLTA IN MEDIANA (E NON SOLO). Nella ripresa il Foggia continua a nascondere la sfera alla Paganese: possesso palla, aggressività in mediana e ripartenze sempre pericolose. Come a dire: Quinto, Agnelli e Sarno. Quest'ultimo poi, ispiratissimo e in grande condizione, tiene in apprensione una fascia intera, anche grazie alle incursioni di Bencivenga, forse alla sua prova migliore. Quanto al centrocampo poi, nonostante le prove positive di Sanz-Maza e D'Allocco, si può dire che con il rientro di Gerbo il Foggia ha raggiunto un equilibrio solidissimo, rinnovandosi in dinamismo e qualità. Gli altri due gol infine, arrivano quasi naturalmente: Agostinone, al 79', capitalizza l'ennesima prestazione importante con un diagonale da mezzala, suo ex ruolo; Cavallaro invece, dopo pochi minuti dal suo ingresso in campo, con un'incursione delle sue provoca l'autorete di Tartaglia e ricorda a mister De Zerbi che adesso, in attacco, c'è qualche problema di abbondanza al quale fare fronte. Cosa che di certo non dispiacerà all'ex fantasista di Pasquale Marino.
A decidere la partita, diranno i più assennati, è stato il rosso come ultimo uomo rifilato dopo meno di dieci minuti all'ex estremo difensore del Foggia, Vincenzo Marruocco. Rosso diretto per fallo (ineccepibile) su Iemmello e rigore sacrosanto trasformato da Vincenzino Sarno, al minuto 11. Tuttavia, al di là dell'episodio favorevole, non si può negare la netta superiorità tattica e di uomini proposta quest'oggi dal team di Roberto De Zerbi il quale, praticamente, ha azzeccato tutte le mosse.
 
 
LE MOSSE DEL MISTER. Su tutti, un Savino Leonetti lanciato al centro dell'attacco al posto di Cavallaro, con spostamento sulla sinistra di Iemmello, libero di accentrarsi e di scambiarsi proprio con il giovanissimo attaccante pugliese. Fiducia ricambiata alla grande: nel primo gol, dopo circa 9 minuti di quasi assedio rossonero (eccezion fatta per una piccola sbavatura difensiva neutralizzata dall'ottimo Narciso), proprio Leonetti ringhia sui difensori della Paganese, costringendo l'esperto (e nervoso) De Liguori a combinare un piccolo pasticcio in fase di ripartenza. La palla carambola sui piedi di Iemmello che, lanciato a rete, costringe Marruocco al fallo da rigore. Passano 22 minuti e sempre Leonetti capitalizza con un colpo di gran classe (tacco di prima su traversone basso) uno schema da calcio d'angolo praticamente perfetto: l'assist è di Agostinone, ma il gol è di De Zerbi e del lavoro fatto in settimana. Alla fine dei primi 45 minuti i padroni di casa hanno un sussulto e con Caccavallo vanno vicini al gol che avrebbe ridato loro qualche chance: Narciso si rivela, per l'ennesima volta in questo campionato, un portiere di grande affidamento.
LA SVOLTA IN MEDIANA (E NON SOLO). Nella ripresa il Foggia continua a nascondere la sfera alla Paganese: possesso palla, aggressività in mediana e ripartenze sempre pericolose. Come a dire: Quinto, Agnelli e Sarno. Quest'ultimo poi, ispiratissimo e in grande condizione, tiene in apprensione una fascia intera, anche grazie alle incursioni di Bencivenga, forse alla sua prova migliore. Quanto al centrocampo poi, nonostante le prove positive di Sanz-Maza e D'Allocco, si può dire che con il rientro di Gerbo il Foggia ha raggiunto un equilibrio solidissimo, rinnovandosi in dinamismo e qualità. Gli altri due gol infine, arrivano quasi naturalmente: Agostinone, al 79', capitalizza l'ennesima prestazione importante con un diagonale da mezzala, suo ex ruolo; Cavallaro invece, dopo pochi minuti dal suo ingresso in campo, con un'incursione delle sue provoca l'autorete di Tartaglia e ricorda a mister De Zerbi che adesso, in attacco, c'è qualche problema di abbondanza al quale fare fronte. Cosa che di certo non dispiacerà all'ex fantasista di Pasquale Marino.

di Redazione