Chiuso il reparto di Medicina Universitaria per il picco di positivi al coronavirus
È a rischio focolaio il Riuniti di Foggia. Nel policlinico foggiano, l'intero reparto di Medicina Universitaria è stato chiuso dopo che 10 pazienti, di cui 2 deceduti, e un medico sono risultati positivi al coronavirus. Intanto una geriatra che ha contratto la malattia è ricoverata in Malattie Infettive e un infermiere dello stesso reparto è in rianimazione.
I CONTAGI. Nell'ospedale foggiano è accaduto quello che tutti temevano: un paziente falso negativo, ricoverato per oltre dieci giorni nel reparto di Medicina Interna Universitaria, ha causato una catena di contagi allarmante. Al momento in cui scriviamo, sono già dieci i pazienti risultati positivi mentre un medico con febbre, già positivo al primo screening, attende l'esito del secondo tampone. Si teme un aumento del numero di contagiati dopo che giungeranno i risultati dei tamponi effettuati sul restante personale dei reparti.
IL FALSO NEGATIVO. È andata così. Un signore con problemi respiratori cronici, lo scorso 4 aprile si è recato in pronto soccorso per un riacutizzarsi del quadro clinico. Al paziente sono stati effettuati per due volte i tamponi, risultati entrambi negativi. A quel punto è stato ricoverato in Medicina Universitaria da dove lo scorso 15 aprile è stato dimesso in condizioni tranquille. Lo scorso 18 aprile si è invece ripresentato in pronto soccorso, con febbre, risultando positivo al tampone. Al momento è ricoverato sotto osservazione in rianimazione ma, intanto, è scattato l'allarme.
IL FOCOLAIO. Come detto, è stata ricostruita la catena dei contatti. Tutti i pazienti sono stati sottoposti a tampone e in dieci sono risultati positivi. Due di essi, purtroppo, sono deceduti. I restanti pazienti sono stati trasferiti nei reparti Malattie Infettive e Pneumologia. Il rischio di un focolaio in atto è concreto. Una geriatra che aveva contratto in servizio il coronavirus, dopo alcuni giorni a casa, si è dovuta ricoverare per un peggioramento delle condizioni respiratorie; un infermiere dello stesso reparto è in rianimazione.
Sono in tutto nove gli attuali ricoverati in terapia intensiva.
OSPEDALI A RISCHIO. Il caso riapre il tema spinoso del controllo dei contagi all'interno degli ospedali dove il nascere di focolai può rallentare il passaggio alla fase 2. Sino a oggi, all'interno del Policlico Riuniti due pazienti positivi, identificati nel reparto di Medicina Interna e Medicina Universitaria, erano stati isolati e il contagio è rimasto circoscritto. In questo caso per oltre dieci giorni un paziente ha vissuto all'interno dei reparti. Sotto accusa non è la cosiddetta 'zona grigia', attiva da solo una settimana e ritenuta lo strumento per filtrare gli ingressi in ospedale. I risultati di questa organizzazione si vedranno nei prossimi giorni. Per il direttore generale Vitangelo Dattoli, intanto, si presenta il primo banco di prova importante nel contenimento della diffusione del virus.