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  • Pubblicata il: 22/07/2022 14:04:18

Milleduecento permessi di soggiorno in un anno: "Con i progetti si può sconfiggere il caporalato"

“La battaglia contro lo sfruttamento del lavoro è importante e non si combatte in un mese ma seminando e non mollando mai”. Nelle parole della responsabile scientifica del progetto, Madia D'Onghia, c’è molto dello spirito che ha animato “Esco... dal caporalato. Una comunicazione di prossimità per una cultura di legalità", il progetto promosso dalla Prefettura con partnership dell'Università degli Studi di Foggia e finanziato dal Fondo Asilo Migrazione e Integrazione 2014-2020 (F.A.M.I.).

RISULTATI. In Prefettura stamane sono stati presentati i risultati, non scontati visto che l’iniziativa è nata in un periodo difficile come la pandemia. Nel 2020, ad esempio, su 1800 domande arrivate sono 1200 stati rilasciati permessi di soggiorno rilasciati; 1264, invece, i nullaosta per i lavoratori stagionali agricoli. Un grande aiuto è stato fornito dai lavoratori interinali convolti che sono stati utili anche per gestire alcune situazioni durante il periodo Covid.

CACCAMO. Il progetto è nato con l'obiettivo di favorire una gestione integrata dei flussi migratori e di implementare la capacità del territorio di informare, soprattutto in una logica di prevenzione, in materia di sfruttamento lavorativo e caporalato. “Voglio fare un saluto e un ringraziamento personale a chi combatte il caporalato. Questo progetto ha avuto la sua realizzazione grazie a un bel partenariato. I risultati si possono raggiungere se ci sono delle ricadute concrete sul territorio”, ha rimarcato il referente del progetto, Salvatore Caccamo.

UNIVERSITA’. La Prefettura ha svolto un’attività importante e ha dato la possibilità in una prima fase di approntare quelle misure di vivibilità all’interno degli insediamenti. Così invece il Rettore emerito dell’Universita’ di Foggia, Maurizio Ricci: “Si tratta di una attività di formazione su cui l’ateneo si sente fortemente impegnata. Ciò che manca spesso sono le informazioni ai cittadini stranieri. Bisogna diffondere la cultura della formazione e della legalità perché ciò significa promuovere una azione virtuosa all’interno di un contesto socio-economico come questa provincia non particolarmente facile”.

PALUMBO. Per la dirigente Palumbo “è stata imboccata la strada giusta. Solo con la nascita di queste sinergie importanti si può combattere seriamente il caporalato. Occorre garantire una attenzione costante sul fenomeno”.

D’ONGHIA. “Non è stato facile gestire le attività durante le restrizioni della pandemia ma ci abbiamo fortemente creduto perché crediamo che questo territorio abbia tante energie positive – ha sottolineato Madia D’Onghia -. Stiamo seminando ma non bisogna mai mollare. Con gli studenti siamo andati negli insediamenti informali ed è stato triste vedere alcune situazioni. Oggi invece è una bella giornata che ha costruito formazione e inclusione”.

LE TESTIMONIANZE. Interessanti anche le testimonianze degli operatori di sportello del progetto "Esco... dal caporalato", di utenti dello sportello e di rappresentanti delle associazioni del Terzo settore. L'intermezzo musicale è stato eseguito dal gruppo "The dream catchers".

di Saracino Nicola