Due nuove aggravanti per Francesco Cannone, alla guida dell'auto che si è scontrata con la vettura di Camilla Di Pumpo, provocando la morte della giovane foggiana il 26 gennaio del 2022. Per lui la Procura ha chiesto la condanna per omicidio stradale e oggi, data in cui si attendeva la sentenza, il Pubblico Ministero Galli, su sollecitazione delle difese di parte civile, ha appunto contestato all'imputato due aggravanti.
LA NUOVA DATA. La prima - spiega l'avvocato Michele Vaira - è quella dell’art. 589 ter c.p., per essersi l’imputato dato alla fuga dopo l’incidente, che eleva la pena da un terzo a due terzi, e comunque non inferiore a cinque anni.
La seconda è quella dell’art. 61 co. 2, aggravante comune cosiddetta “teleologica”, per aver indotto in errore i pubblici ufficiali che hanno rilevato le generalità del conducente, al fine di conseguire l’impunità dal reato di omicidio stradale.
La difesa di Cannone ha chiesto termine e il processo è stato rinviato all’8 gennaio 2024.