“Se gli altri sono il risultato del loro passato, noi intendiamo essere la causa del nostro futuro”. A pochi mesi dalle elezioni comunali di Foggia, è già carico Antonio De Sabato che annuncia le intenzioni progettuali di Progetto Concittadino per il 2023, assieme ad alcuni professionisti e attivisti cittadini. Presentato il 18 Novembre, Progetto Concittadino si è proposto in questi mesi di raggiungere alcuni punti attorno ai quali costruire un'aggregazione di cittadinanza attiva per trasformare la città.
Antonio De Sabato, come vi state preparando a Foggia 2023?
"L'impegno politico lo abbiamo assunto ponendoci degli obiettivi e la costruzione organica di un progetto insieme ad un gruppo coeso di professionisti, cittadini, attivisti. Siamo impegnati in questo ormai da mesi, ad oggi siamo gli unici ad aver già riunito in un'assemblea lo staff e a settembre partiremo con delle azioni importanti. Essere protagonisti sarà una priorità dettata dall'esigenza e dalla convinzione che è necessario un cambio di rotta radicale in città".
Come può avvenire questo cambio?
"C’è un detto che esprime bene il nostro lavoro: non chi comincia ma quel che persevera. Foggia ha bisogno solo di una visione e non può sopravvivere, a furia di guardare solo verso il basso ci siamo dimenticati di guardare al futuro, avere una rotta da percorrere insieme. Parola d’ordine, aggregare sulla base di una co-progettazione: su questo principio si fonda il percorso di Progetto Concittadino. Vogliamo costruire una reazione organica selezionando candidati/e competenti e che non siano espressione di interessi personali".
Nel vostro programma ci sono anche i Polis Lab, di cosa si tratta?
"Sono degli strumenti per costruire un nuovo dialogo sociale con la città, ponendosi all’ascolto dei bisogni dei cittadini e si terranno in diversi quartieri di Foggia. Vogliamo promuovere una convergenza attorno a obiettivi di interesse generale trasformando le intenzioni in azioni. La crisi sociale che la città sta vivendo impone la presenza di professionisti del sociale capaci di orientare il proprio dire e il proprio fare nella direzione di una politica che sappia essere servizio per la comunità. Quello che è mancato nelle precedente amministrazioni è proprio la coesione sociale. I diritti soprattutto degli ‘ultimi’ sono indispensabili per ripartire".