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  • Pubblicata il: 14/10/2014 17:00:00

Provinciali, Tarquinio al veleno: dalla "maionese impazzita di Miglio" alla scomunica

Mongiello il "dissidente": "Nessuno può cacciarmi da FI"

Nel day-after della sconfitta del centro-destra nelle elezioni per la nuova amministrazione della Provincia di Foggia, che hanno decretato la vittoria di Francesco Miglio, ne ha davvero per tutti il senatore di Forza Italia, Lucio Tarquinio, i cui strali si scagliano contro gli avversari così come contro i “dissidenti” del suo partito, vedi Paolo Mongiello, dichiarato da Tarquinio ufficialmente fuori da Forza Italia. Ecco dunque, di seguito, la nota integrale diramata in giornata dal senatore. 
“Chi esulta per il risultato delle elezioni provinciali – esordisce Taquinio - farebbe bene a leggere con più attenzione i numeri ed i dati. Scoprirà che Forza Italia è stabilmente il primo partito della Capitanata, nonostante l’ossessiva mobilitazione politica e gestionale attivata sul territorio dal segretario regionale del Partito Democratico, Michele Emiliano, e dall’assessore regionale al Bilancio, Leonardo Di Gioia”. È il commento del senatore Lucio Tarquinio, coordinatore provinciale di Forza Italia, all’esito delle elezioni provinciali.
“Il sindaco Franco Landella ed il centrodestra – continua il senatore di Forza Italia - hanno sfiorato per un soffio la vittoria contro un’alleanza che vedeva insieme tutto ed il contrario tutto: dagli ex neofascisti di Franco Metta a Cerignola al qualunquismo di Antonio Tutolo a Lucera, passando il Partito Democratico e gli ex esponenti del centrodestra Francesco Damone e Leonardo Di Gioia, trasmigrati disinvoltamente da Raffaele Fitto a Mario Monti a Nichi Vendola, fino ad approdare oggi alla corte di Michele Emiliano – dichiara il senatore Tarquinio –. Uno schieramento il cui candidato presidente è stato sostenuto dal segretario regionale del partito dal quale solo qualche mese prima era stato espulso. Un candidato contro il quale autorevoli esponenti del Pd hanno promosso un ricorso finalizzato alla sua decadenza da primo cittadino di San Severo. Una specie di maionese impazzita, messa in piedi al solo scopo di ottenere il successo elettorale, ma del tutto incapace di avere una qualche coesione di carattere politico e di governare”.
“È dunque francamente surreale – sottolinea Tarquinio - il racconto che i dirigenti del Partito Democratico continuano a veicolare di queste elezioni di secondo livello, cercando maldestramente di intestarsi politicamente una vittoria di cui la segreteria provinciale del Pd è nient’altro che spettatrice più o meno inconsapevole – evidenzia il coordinatore provinciale di Forza Italia –. Siamo ovviamente rammaricati per il risultato finale, ma a differenza di altri abbiamo abbastanza cultura politica per affrontare le battaglie elettorali nel segno della coerenza e per accettare le sconfitte con serenità, senza urlare al complotto e senza delegittimare istituzionalmente i vincitori, pratica pressoché sconosciuta nel centrosinistra”.
“Al sindaco di Foggia rivolgo il mio grazie per l’impegno e la passione dimostrate in questa campagna elettorale, che confermano il suo essere un punto di riferimento per Forza Italia e la coalizione di centrodestra – aggiunge il senatore Tarquinio –. A quanti hanno sostenuto e promosso proposte politiche in contrapposizione a quella di Franco Landella comunico che sono ufficialmente e formalmente fuori dal nostro partito. Nessuno potrà impedir loro di votarlo se lo ritengono, ma è bene chiarire una volta per tutte e di fronte alla pubblica opinione che non ne faranno più parte e che non sono autorizzati a parlare in nome ed in rappresentanza di Forza Italia”. 
Immediata sul punto la risposta di Mongiello, a cui, evidentemente, si rivolge la “scomunica” di Tarquinio: “Nessuno può cacciarmi da un partito che ho sempre sostenuto. Ho già ribadito che, per quanto mi riguarda, non c’è spazio per epurazioni di stampo sudamericano. Sono e resto un uomo di Forza Italia e del centro-destra”, la replica di Mongiello. 
“Al nuovo presidente della Provincia – conclude, infine, Tarquinio nella sua nota - formulo ovviamente i miei auguri di buon lavoro. Lo invito sin d’ora a difendere davvero i diritti della Capitanata, senza svenderli sull’altare degli accordi stipulati alla vigilia del voto di domenica – conclude il coordinatore provinciale di Forza Italia –. Su partite strategiche come quella che riguarda il futuro dell’aeroporto ‘Gino Lisa’, ad esempio, voglio sperare che sia pronto, assieme a noi, a criticare e a stigmatizzare il colpevole disinteresse della Giunta regionale. Diversamente, dovremo prendere atto che a guidare l’Amministrazione provinciale c’è un presidente completamente succube degli interessi di chi è alla guida della Regione Puglia e sordo rispetto alle necessità della provincia di Foggia”.
 
 
Nel day-after della sconfitta del centro-destra nelle elezioni per la nuova amministrazione della Provincia di Foggia, che hanno decretato la vittoria di Francesco Miglio, ne ha davvero per tutti il senatore di Forza Italia, Lucio Tarquinio, i cui strali si scagliano contro gli avversari così come contro i “dissidenti” del suo partito, vedi Paolo Mongiello, dichiarato da Tarquinio ufficialmente fuori da Forza Italia. Ecco dunque, di seguito, la nota integrale diramata in giornata dal senatore.
"FORZA ITALIA PRIMA IN PROVINCIA". “Chi esulta per il risultato delle elezioni provinciali – esordisce Taquinio - farebbe bene a leggere con più attenzione i numeri ed i dati. Scoprirà che Forza Italia è stabilmente il primo partito della Capitanata, nonostante l’ossessiva mobilitazione politica e gestionale attivata sul territorio dal segretario regionale del Partito Democratico, Michele Emiliano, e dall’assessore regionale al Bilancio, Leonardo Di Gioia”. È il commento del senatore Lucio Tarquinio, coordinatore provinciale di Forza Italia, all’esito delle elezioni provinciali.
"ALLEANZA A SOSTEGNO DI MIGLIO: MAIONESE IMPAZZITA". “Il sindaco Franco Landella ed il centrodestra – continua il senatore di Forza Italia - hanno sfiorato per un soffio la vittoria contro un’alleanza che vedeva insieme tutto ed il contrario tutto: dagli ex neofascisti di Franco Metta a Cerignola al qualunquismo di Antonio Tutolo a Lucera, passando il Partito Democratico e gli ex esponenti del centrodestra Francesco Damone e Leonardo Di Gioia, trasmigrati disinvoltamente da Raffaele Fitto a Mario Monti a Nichi Vendola, fino ad approdare oggi alla corte di Michele Emiliano – dichiara il senatore Tarquinio –. Uno schieramento il cui candidato presidente è stato sostenuto dal segretario regionale del partito dal quale solo qualche mese prima era stato espulso. Un candidato contro il quale autorevoli esponenti del Pd hanno promosso un ricorso finalizzato alla sua decadenza da primo cittadino di San Severo. Una specie di maionese impazzita, messa in piedi al solo scopo di ottenere il successo elettorale, ma del tutto incapace di avere una qualche coesione di carattere politico e di governare”.
"SURREALE IL RACCONTO DEL PD". “È dunque francamente surreale il racconto che i dirigenti del Partito Democratico continuano a veicolare di queste elezioni di secondo livello, cercando maldestramente di intestarsi politicamente una vittoria di cui la segreteria provinciale del Pd è nient’altro che spettatrice più o meno inconsapevole – evidenzia il coordinatore provinciale di Forza Italia –. Siamo ovviamente rammaricati per il risultato finale, ma a differenza di altri abbiamo abbastanza cultura politica per affrontare le battaglie elettorali nel segno della coerenza e per accettare le sconfitte con serenità, senza urlare al complotto e senza delegittimare istituzionalmente i vincitori, pratica pressoché sconosciuta nel centrosinistra”.
"GRAZIE A LANDELLA, VIA MONGIELLO". “Al sindaco di Foggia rivolgo il mio grazie per l’impegno e la passione dimostrate in questa campagna elettorale, che confermano il suo essere un punto di riferimento per Forza Italia e la coalizione di centrodestra – aggiunge il senatore Tarquinio –. A quanti hanno sostenuto e promosso proposte politiche in contrapposizione a quella di Franco Landella comunico che sono ufficialmente e formalmente fuori dal nostro partito. Nessuno potrà impedir loro di votarlo se lo ritengono, ma è bene chiarire una volta per tutte e di fronte alla pubblica opinione che non ne faranno più parte e che non sono autorizzati a parlare in nome ed in rappresentanza di Forza Italia”.
LA REPLICA DI MONGIELLO. Immediata sul punto la risposta di Mongiello, a cui, evidentemente, si rivolge la “scomunica” di Tarquinio: “Nessuno può cacciarmi da un partito che ho sempre sostenuto. Ho già ribadito che, per quanto mi riguarda, non c’è spazio per epurazioni di stampo sudamericano. Sono e resto un uomo di Forza Italia e del centro-destra”, la replica di Mongiello, che ancora ieri aveva ribadito e rivendicato i motivi della sua "dissidenza"
GLI AUGURI DI TARQUINIO A MIGLIO. “Al nuovo presidente della Provincia – conclude, infine, Tarquinio nella sua nota - formulo ovviamente i miei auguri di buon lavoro. Lo invito sin d’ora a difendere davvero i diritti della Capitanata, senza svenderli sull’altare degli accordi stipulati alla vigilia del voto di domenica – conclude il coordinatore provinciale di Forza Italia –. Su partite strategiche come quella che riguarda il futuro dell’aeroporto ‘Gino Lisa’, ad esempio, voglio sperare che sia pronto, assieme a noi, a criticare e a stigmatizzare il colpevole disinteresse della Giunta regionale. Diversamente, dovremo prendere atto che a guidare l’Amministrazione provinciale c’è un presidente completamente succube degli interessi di chi è alla guida della Regione Puglia e sordo rispetto alle necessità della provincia di Foggia”.

di Redazione