Dalla “sanificazione” del Parcheggio Zuretti parte l’avventura di Retake Foggia, volontari al servizio della città
“Siamo molto contenti di questo inizio, il parcheggio Zuretti è un'oasi di immondizia, in meno di due ore abbiamo fatto quello che abbiamo potuto. Grazie a chi c'è stato e a chi, incontrandoci, ci ha dato sostegno e ci ha regalato un fiore. Appuntamento al 23 maggio!”.
IL PARCHEGGIO ZURETTI. Il primo appuntamento di Retake è andato: nella domenica di ieri, 9 maggio, i volontari che compongono il neonato gruppo di cittadinanza attiva hanno “liberato” dall’incuria un luogo centrale della città di Foggia – per la verità di recente privatizzato e la cui gestione, pulizia compresa, spetterebbe proprio a chi ne ha rilevato la proprietà. Sul gruppo Facebook che funge da coordinamento dei volontari (in poche settimane di vita, sono già quasi duecento gli iscritti) è Pierluigi Bevilacqua, uno dei moderatori, a fare il punto del lavoro svolto e di cosa sia, nello specifico, Retake Foggia.
EDUCAZIONE AL BENE COMUNE. “Retake opera in tutta Italia, nasce a Roma e permette a gruppi di cittadini, volontari, di poter incidere con la loro attività in merito al ripristino di luoghi e spazi il cui degrado non ne permette l'utilizzo. L'idea di fondare un gruppo a Foggia – ha spiegato – è il risultato di un desiderio comune di alcuni tra gli organizzatori. La città ha un problema visibile e grave di gestione degli spazi e di educazione al bene comune”.
“ABBIAMO TROVATO DI TUTTO”. Si è partiti dal parcheggio Zuretti quale prima tappa di “sanificazione” cittadina, “un luogo quasi anonimo – aggiunge Bevilacqua – non di certo un bene storico-architettonico ma proprio per questo, possibile spazio comune utilizzato come discarica. Abbiamo trovato di tutto, oggetti ancora funzionanti, tanti abiti, addirittura pacchi di pasta perfettamente sigillati. L'entusiasmo di questo primo incontro è ciò che ci dovrà caratterizzare nei prossimi appuntamenti”.
COMBATTERE IL DEGRADO. Retake inizierà con i clean-up ma non si fermerà a questo. “L'idea – conclude – è quella di coinvolgere anche le migliori forze artistiche per poter combattere il degrado in maniera più ampia. Invitiamo chiunque a segnalare luoghi in cui sarebbe necessario un intervento. La soddisfazione maggiore è stata l'incoraggiamento continuo di tutti coloro che passeggiavano in quel luogo e si sentivano in qualche modo stimolati. Serve fiducia e partecipazione, questo è sicuro”.