“Cambieremo la legge vigente in materia di randagismo e di difesa degli animali, in modo da trasformare la Puglia e il turismo pugliese anche in chiave “animal friendly” e, soprattutto, lo faremo insieme con le associazioni impegnate”. Parola dell'assessore alla Sanità Elena Gentile, a margine del tavolo istituzionale che si è tenuti ieri mattina in Via Capruzzi, a Bari, sede della Regione. Un incontro ufficiale che il Governatore Vendola ha istituito a seguito della lettera congiunta inviata dalle associazioni animaliste pugliesi, anzi da parte di una delegazione specifica del nord della Puglia.
CAMBIARE SUBITO LA LEGGE. “Se una decisione deve essere presa, le  associazioni, i volontari e tutte le realtà che si impegnano contro il  randagismo e per la difesa degli animali devono essere interpellate, per  il semplice fatto che questi soggetti sono forse gli unici a conoscere a  fondo e seriamente il problema.”. A dirlo è Chiara Valentino,  dell'associazione Gli Amici di Balto, una delle più attive in Puglia,  con sede a Cerignola, la stessa raccontata da Foggia Città Aperta in  merito alla storia del dobermann abbandonato, Argo 
(VIDEO E ARTICOLO),  ritrovato dai volontari di San Ferdinando (una delle realtà maggiormente  colpite dal fenomeno del randagismo: 
LEGGI). Oltre alla Valentino,  hanno preso parte al tavolo di lavoro anche i seguenti attori:  l'A.N.P.A.N.A. di Vieste, rappresentata da Francesca Toto, il canile di  San Giovanni Rotondo con Annalisa Scarpiello, la Lega Nazionale per la  difesa del Cane Sez. Canosa di P.- delegazione San Ferdinando di P. con  Isabella Valente e Antonietta Torelli del Canile di San Marco in Lamis,  colpito pochi giorni fa dall’uccisione di 22 cani. Dall'altra parte,  oltre alla Gentile, si sono espressi anche il senatore Lucio Tarquinio, i  consiglieri regionali Giandiego Gatta e Ignazio Zullo e il Presidente  del Consiglio Onofrio Introna.
 "CHIEDO IL VOSTRO AIUTO". Un momento importante per gli animalisti  pugliesi, i quali per la prima volta hanno parlato alle istituzioni  regionali, mettendo sul tavolo le emergenze precise che riguardano  alcuni centri importanti, soprattutto nel nord della regione. A  cominciare dai problemi legati ai diversi aspetti del randagismo, per  esempio i canili e lo sperpero di denaro ad essi annesso, di cui si è  dibattuto in corso d'opera, fino alla assoluta mancanza di controllo sul  territorio e nei comuni. Decisa la risposta da parte di Elena Gentile,  manifestamente “non amante dei cani”, ma determinata ad adottare una  politica seria ed efficace per arginare il problema del randagismo, per  bloccare lo sperpero di denaro pubblico e, soprattutto, per far sparire  pian piano i canili e il concetto stesso di canile. “Chiedo il vostro  aiuto per stanare tutte quelle associazioni fasulle” ha aggiunto  l’Assessore, ricordando che il 17 Giugno si terrà un tavolo con ANCI e  ASL per parlare del problema ma che subito dopo sarà la volta delle  associazioni. L’impegno della Regione dunque, sembra essere totale, gli  animalisti saranno ascoltati e faranno da garante per quanto riguarda la  nuova legge sul randagismo. L'impressione, almeno a parole, è che si  sia raggiunti un grande obiettivo sul piano programmatico. Se poi  seguiranno i fatti, alle parole, allora si potrà parlare di una giornata  storica in questo senso.
E A SAN FERDINANDO? “Ascoltando i rappresentanti delle altre  associazioni, posso affermare con certezza che la situazione a San  Ferdinando di Puglia è la più grave in assoluto – questa la  dichiarazione di Isabella Valente, della Lega per la Difesa degli  Animali – da noi c'è il vuoto totale, se gli altri comuni hanno almeno  un piano di sterilizzazioni e re-immissione, hanno un canile sanitario,  noi nemmeno quello!”. Alla denuncia della volontaria, si è aggiunta  anche una proposta concreta, una delle tante, messa sul tavolo dalle  associazioni e, se possibile, da attuare nell'immediato, considerata la  situazione di estrema gravità: “L'idea è quella di attuare, nei vari  comuni pugliesi, una serie di progetti che seguano la falsariga di  quello adottato dal comune di Vieste, "zero cani in canile", il quale  prevede la cattura, la sterilizzazione di massa e la microchippatura di  tutti i cani randagi, con conseguente adozione curata da parte delle  associazioni per quanto riguarda quei cani che presentino i requisiti di  adottabilità e la re-immissione dei restanti sul territorio. Ciò  comporterebbe – ha aggiunto sempre la Valente – una importante riduzione  dei cani ricoverati nei rifugi con conseguente sgravio di spese  comunali, con un numero di cani nettamente inferiore anche sul  territorio, in ogni caso sterilizzati, microchippati e intestati al  Comune di riferimento, e soprattutto sani perché seguiti dalle  associazioni territoriali”.