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  • Pubblicata il: 29/05/2015 11:03:40

Con palette e lampeggianti bloccavano tir, poi sequestravano gli autisti e rubavano la merce

Sgominata una banda dai carabinieri

Sono stati arrestati dai carabinieri di Cerignola Giuseppe Marrone, 28 anni, Alberto Campanella, 28 anni, Angelo Raffaele Zippone, 26 anni, Giuseppe Campanella, 25 anni, e Antonio Palmitessa, 20 anni, perché responsabili di associazione per delinquere finalizzata alle rapine ad autotrasportatori con sequestro di persona, alla detenzione ed al porto abusivo di armi, alla ricettazione ed al possesso di segni distintivi in uso ai Corpi di Polizia contraffatti.

LE INDAGINI. Le indagini hanno permesso di accertare l’esistenza di una vera e propria organizzazione dedita alle rapine a mano armata, con sequestro di persona, in danno di autotrasportatori che viaggiavano sulla SS 16 bis nell’area del Basso Tavoliere e del nord barese. Sono state accertate tre rapine ai danni di altrettante vittime e l’obiettivo dei rapinatori erano le merci di vario tipo, tra cui vernici, mangime per pesci e pezzi di ricambio per autovetture.

IL MODUS OPERANDI. I rapinatori operavano sempre con lo stesso modus operandi: tutti in possesso di armi, con il volto coperto da passamontagna, dotati di guanti da lavoro, muniti di paletta e lampeggiante blu in uso alle Forze di Polizia, affiancavano, a bordo di autovetture di grossa cilindrata rubate, gli autotrasportatori sulle strade tra il basso Tavoliere ed il nord barese. Una volta fermato il mezzo, costringevano con la forza la vittima a scendere dal tir, la immobilizzavano con violenza, le mettevano in testa un cappuccio e la costringevano a salire a bordo di una delle loro auto.

LO SCARICO DELLA MERCE. A quel punto, alcuni rapinatori si occupavano di scaricare il carico del tir in un luogo sicuro, mentre, altri continuavano a viaggiare ad altissima velocità per le vie circostanti con a bordo il camionista che occupava i sedili posteriori immobilizzato, incappucciato, in posizione prona, schiacciato dai rapinatori seduti sulla sua schiena. Una volta svuotato il Tir, i malviventi abbandonavano il mezzo pesante e rilasciavano la vittima.

LO STUDIO DEI TRAGITTI. Durante il tragitto i rapinatori utilizzavano apparecchiature tecniche per inibire le frequenze radio, i cosiddetti jammer. Inoltre, prima dei colpi, studiavano minuziosamente tragitti ed itinerari alternativi al fine di valutare la percorribilità e le condizioni del manto stradale. Tutti gli arrestati sono stati associati al carcere di Foggia, tranne Marrone perché già detenuto presso la casa circondariale di Lanciano.

di Tiziana Cuttano