34.120 reati, 28.132 persone denunciate, 161 ordinanze di custodia cautelare, 8.286 sequestri, per un giro di affari di 16,7 miliardi di euro gestito da numerosi clan: 302 quelli censiti nel 2012. Questi i numeri agghiaccianti relativi agli illeciti ambientali accertati lo scorso annoe documentati nel Rapporto Ecomafia 2013 realizzato da Legambiente. Numeri che hanno a che fare in modo molto diretto anche con la Puglia, visto che "nella classifica generale dell’illegalità ambientale in Italia nel 2012, la Puglia rimane stabile al quarto posto con 3.331 infrazioni accertate, 3.251 persone denunciate, 28 arrestate e 1.303 sequestri effettuati". Mentre la nostra regione si piazza addirittura al primo posto per il numero dei sequestri effettuati. Male, anzi malissimo la provincia di Foggia che nella classifica provinciale dell’illegalità ambientale in Italia si posiziona all’8° posto con 826 infrazioni accertate, alle spalle di Bari (5° posto) con oltre mille infrazioni.
I RIFIUTI E L'OPERAZIONE BLACK WEAR Nel ciclo illegale dei rifiuti, la Puglia occupa stabilmente la terza posizione, ma con un significativo aumento degli illeciti (+24%). Infatti, le infrazioni accertate salgono a 522 con 691 persone denunciate, 15 persone arrestate e 344 sequestri effettuati. La maggior parte delle infrazioni accertate si concentrano nella provincia di Bari (185). In Puglia, dal 2002 ad oggi (10 maggio 2013), ci sono state ben 42 inchieste contro attività organizzate per il traffico illecito dei rifiuti, cioè il 19,4% circa delle inchieste su tutto il territorio nazionale. Venendo alle inchieste più importanti, in provincia di Foggia, i carabinieri del Noe coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia di Bari hanno portato a termine l’operazione Black Wear smascherando un vero e proprio traffico nazionale e internazionale di rifiuti speciali (materiale tessile) che ha prodotto l’evasione dell’ecotassa per circa un milione e mezzo di euro, ma soprattutto danni ambientali delle zone agricole demaniali dove gli 'stracci' venivano bruciati o sotterrati nel terreno.
CEMENTO SUL GARGANO Nella classifica dell’illegalità nel ciclo del cemento, la Puglia quest’anno sale al secondo posto (era al 3° nel 2011) con 640 infrazioni accertate e 384 sequestri effettuati mentre è prima la regione con il maggior numero di persone denunciate nel corso del 2012 ben 1.147. Nella classifica provinciale del mattone illegale Bari si piazza al 5° posto, Foggia all’11° e Lecce al 13° rispettivamente con 213, 160 e 140 infrazioni accertate. Nell’anno 2012, il Gargano ha rappresentato la porzione di territorio pugliese su cui si sono accanite maggiormente le lottizzazioni abusive. Tra le principali operazioni condotte da segnalare Neverland coordinata dalla procura della Repubblica di Lucera e condotta dai carabinieri del Noe di Bari e dal Corpo Forestale dello Stato inerente irregolari concessioni edilizie per la realizzazione di complessi di complessi di abitazioni nell’area del Parco del Gargano. Altri sequestri hanno riguardato alcune ville in località Siponto a Manfredonia, diverse strutture turistico-alberghiere a Mattinata, un cantiere edile dell’estensione di circa 21.000 mq a Rodi Garganico, nell’area protetta del Parco nazionale del Gargano, dove si stavano realizzando otto palazzine.
IL RACKET DEGLI ANIMALI Per quanto riguarda il racket degli animali (corse clandestine di cavalli, combattimenti tra cani, traffico di animali da compagnia, commercio di specie protette, macellazione clandestina, bracconaggio e pesca di frodo) la Puglia sale sul podio al secondo posto (l’anno scorso era al terzo) con 938 infrazioni accertate, 907 persone denunciate e 411 sequestri effettuati. Tra le prime dieci province italiane per infrazioni contro la fauna troviamo Bari con 324 infrazioni accertate (al 4° posto) e Foggia con 201 infrazioni accertate (al 9° posto).
LA PUGLIA PEGGIORE "La nostra regione peggiora sia sul fronte del racket degli animali che del ciclo illegale del cemento. Infatti, l’abusivismo edilizio non accenna a diminuire, soprattutto sul Gargano, facendo salire la Puglia al secondo posto della classifica con ben 1.147 persone denunciate nel corso del 2012 - dice Francesco Tarantini, Presidente di Legambiente Puglia - I numeri pugliesi di Ecomafia 2013 sono il frutto del forte impegno delle forze dell’ordine e della magistratura - conclude Tarantini - Ma non mancano, anche, le risposte da parte delle istituzioni regionali. Infatti la Regione Puglia, oltre ad aver istituito, sin dal 2007, una task force composta da tutte le forze dell’ordine, Arpa Puglia e Cnr-Irsa per monitorare, contrastare e prevenire i reati ambientali, ha approvato una legge regionale per cercare di frenare il fenomeno dell’abusivismo edilizio. In più a settembre partirà il No Ecomafia Tour, promosso da Legambiente Puglia, un’occasione per sensibilizzare e dibattere con i cittadini sul tema della criminalità ambientale e chiedere loro una maggiore collaborazione, perché quella contro l’ecomafia è una sfida che possiamo vincere insieme”.