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  • Pubblicata il: 10/04/2015 11:40:02

Regionali, Anna Nuzziello vicina alla “discesa in campo”

Dopo la “rottura” con i vendoliani, la consigliera regionale fattore “x” nei giochi delle coalizioni

Il 31 maggio si avvicina e con esso anche il nuovo mandato amministrativo della Regione Puglia che vedrà, tra i principali contendenti, Michele Emiliano (centro-sinistra), Francesco Schittulli (centro-destra) e Antonella Laricchia (Movimento 5 stelle) scontrarsi per la presidenza dell’ente di via Capruzzi. Senza contare l’out-sider Riccardo Rossi che, solo 3 giorni fa, ha formalizzato la sua candidatura per “L’Altra Puglia”, emanazione locale diretta de “L’Altra Europa con Tzipras”.

LE DONNE DI CAPITANATA IN CORSA. Nonostante le beghe interne alle coalizioni, le liste regionali, ora, sembrano quasi pronte. In Capitanata, ad esempio, il Pd foggiano ha già proposto il suo schieramento mentre altre singole candidature, da destra a sinistra, sono state ufficializzate, qualcuna addirittura con ampio anticipo e con tanto di manifesti 6x3 affissi da oltre un mese per le strade del capoluogo dauno.
Nel quadro della scelta dei “cavalli in corsa” uno dei temi che ha tenuto maggiormente banco è stata la parità di genere in lista: bocciata dal Consiglio regionale, non senza un grande strascico di polemiche, il rifiuto istituzionale pugliese del 50% e 50% è stato però “preso al balzo” da Emiliano per candidare, in controtendenza, tutte donne a capo delle liste che correranno a suo sostegno. In provincia di Foggia, per esempio, sarà Patrizia Lusi a guidare la lista del Pd, ma anche la destra di Capitanata ha individuato il suo astro nascente in un giovane volto femminile, e cioè Michaela Di Donna, mentre nel Movimento 5 Stelle un’altra donna, Antonella Laricchia, è stata scelta per contendere la Presidenza di Regione a Emiliano e Schittulli.

NUZZIELLO VICINA ALLA CANDIDATURA. In questo quadro tutto al femminile, potrebbe aggiungersi a breve il nome della consigliera regionale uscente Anna Nuzziello, il cui attuale “silenzio elettorale” incuriosisce già da qualche tempo gli ambienti della politica cittadina e regionale. Figura conosciuta soprattutto per il suo operato nelle politiche sociali del territorio - l’ultimo importante atto legislativo a sua firma è stato l’istituzione dell’Ufficio del Garante regionale per la persone con disabilità (LEGGI) - Anna Nuzziello ha dunque intenzione di ricandidarsi, stando alle anticipazioni di fonti a lei vicine.

LA "ROTTURA" CON I VENDOLIANI. Ma, quando si è ormai giunti agli sgoccioli per l’ufficializzazione della discesa in campo, non è ancora chiaro quale collocazione, quale strada politica, intenda intraprendere. Appare invece chiaro che, dopo essere passata, già due anni orsono, al Gruppo Misto a seguito della rottura con “La Puglia per Vendola” (partito con il quale era stata eletta nel 2010), la Nuzziello non si ricandiderà con la nuova lista vendoliana “Noi a sinistra per la Puglia” di Losappio e Lonigro.

L'INCOGNITA DELLO SCHIERAMENTO. Alcune indiscrezioni trapelate in questi giorni nei corridoi di via Capruzzi lascerebbero pensare che la Nuzziello possa ritornare al suo primo amore attraverso una ricandidatura con la coalizione di centro-destra a sostegno di Schittulli. Altri rumors la vedono invece confermare la sua presenza nel centro-sinistra, non senza però rimarcare la discontinuità con la fazione vendoliana attraverso una candidatura con l’area moderata a sostegno di Emiliano, e cioè la lista “triciclo” composta da Centro Democratico, Udc e Realtà Italia. Una terza via, ovviamente meno quotata, potrebbe risiedere nella scelta di non scendere affatto in campo, a questo giro, per dedicarsi più compiutamente all’ipotesi di correre per le future consultazioni politiche nazionali.

COMPETIZIONE IMPEGNATIVA. Un nodo che verrà sciolto nelle prossime ore, contribuendo a completare e chiarire il quadro delle candidature di Capitanata in una gara elettorale che si annuncia particolarmente impegnativa, in primis perché diminuisce il numero degli scranni a disposizione dei futuri consiglieri (dai 70 della legislatura che sta volgendo al termine ai 50 della prossima) e poi perché aumenta, al contempo, dal 4 all’8 per cento la soglia di sbarramento per le liste che correranno da sole.

di Redazione