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  • Pubblicata il: 04/10/2017 12:06:41

Il saio di San Francesco a Foggia: 60 anni fa la città "sfarzosamente illuminata" per il Patrono d'Italia

Il ricordo di Salvatore Agostino Aiezza

Tra le tante iniziative e gli eventi che ebbero luogo nella nostra città negli  anni della rinascita post bellica, in tanti ricordano ancora quel  4 ottobre del 1957, giorno dedicato al Patrono d’Italia: San Francesco d’Assisi. La nostra città visse un evento religioso di grande importanza che richiamò devoti e fedeli da tutta la provincia di Foggia e di quelle confinanti. Dal primo del mese di ottobre e sino al giorno 4,ospitò,  per la prima e unica volta  a Foggia,  il Saio del Santo di Assisi.

LA PIAZZA. Benchè fosse già stata inaugurata sin dal 1955  la bellissima piazza dedicata a San Francesco, l’abito venne esposto presso il Palazzo del Comune. Per l’occasione tutto il piazzale antistante alla sede municipale - e lo stesso Palazzo di Città - venne “sfarzosamente illuminato”, come ci racconta l’articolo che” il Foglietto” del 12 settembre 1957   scrisse   per annunciare l’evento. Anche per piazza San Francesco e il Duomo  venne deliberata una “straordinaria e particolare illuminazione”.

LE RELIQUIE. L’iniziativa di portare la Veste di San Francesco a Foggia fu da ascrivere al Presidente del Terz’Ordine francescano  provinciale, Padre Angelico da Sarno, che  trovò pronta approvazione da parte del  Sindaco del tempo, Dr De Miro. La reliquia del Santo  in quegli anni era ancora conservata nella chiesa di Ognissanti a Firenze, dove restò sino alla primavera del 2001, quando venne trasferita alla Verna, luogo dove il poverello di Assisi ricevette le stimmate e dunque più consono a conservarne l’abito. Da Foggia si organizzò il corteo per recarsi nel capoluogo toscano e prendere in consegna il Saio; il 22 settembre partì la “Scorta  d’Onore” alla reliquia  alla quale,  si legge nel “Foglietto”, “con una suggestiva cerimonia la Città di Firenze affiderà le Vesti di san Francesco di Assisi  per tutto il periodo che sarà assente dal Capoluogo Toscano”.  La “Commissione foggiana” che, intanto, si era costituita per l’occasione, curò tutta la parte relativa al trsferimento   dell’Abito a Foggia, allestendo un autopullman trasformato in cappella ove venne posta  la teca destinata a conservare la Sacra veste, di lana grigia, che il Poverello   indossava il 14 e 15 settembre del 1224 quando sul Monte Verna ricevette le stimmate. A cura della suddetta Commissione venne anche organizzato il tragitto che il corteo avrebbe dovuto percorrere da Firenze e i festeggiamenti che sarebbero stati organizzati nelle varie località percorse (un po’ come è avvenuto poche settimane fa per San Pio).

L'ACCOGLIENZA. Tra i proprietari di automobili della provincia venne poi preparato un corteo per accogliere presso Segezia l’arrivo della reliquia (all’epoca l’unica strada che congiungeva  Foggia alla dorsale tirrenica era la statale Napoli-Foggia che raggiungeva il nostro centro abitato proprio attraverso quella borgata rurale).  Inutile dire delle grandi manifestazioni civili e religiose organizzate nell’occasione dell’ostensione dell’abito francescano a Foggia, tra le quali: Musica sacra del complesso polifonico di Bari; tridui e prediche   nella Cattedrale e nella chiesa di Gesù e Maria. l’arrivo dell’Abito venne accolto da una folla entusiasta, banda musicale, Carabinieri in alta uniforme e Autorità del tempo.  Sino al 4 ottobre la presenza presso Palazzo di Città della Sacra Tonaca   richiamò un gran numero di personalità civili e religiose: prime tra tutte  i Vescovi di Capitanata, l’Arcivescovo di Catanzaro, nostro concittadino, Mons  Fares e il M.R. Padre Teofilo, Provinciale della Provincia monastica dei Cappuccini di San Michele che tenne una memorabile orazione in Piazza San Francesco.
(a cura di Salvatore Agostino Aiezza)

di Redazione