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  • Pubblicata il: 11/04/2020 01:21:53

San Marco in Lamis, l’assembramento è santo: venerdì di Pasqua, piazza piena

Presenti anche sindaco e parroco

C’è chi dice duecento persone, chi cento. Fossero state anche cinquanta o venti (ma erano molte di più, come da immagini), sarebbe cambiato poco: nel giorno inaugurale del lungo week-end pasquale, il primo caso di assembramento grave arriva dal comune garganico di San Marco in Lamis.

PRETE E SINDACO IN PIAZZA. Un’inaspettata manifestazione di irresponsabilità diffusa, sperando che non abbia conseguenze gravi, con tanto di presenza del parroco, don Matteo Ferro, e del sindaco Michele Merla. Quest’ultimo, come tutti i sindaci d’Italia, sino a poche ore prima aveva ammonito la cittadinanza, raccomandando l’osservanza delle restrizioni. In tanti però, lui compreso, si sono presentati davanti alla chiesa Maria Santissima Addolorata, ad assistere alla preghiera alla Vergine, come da tradizione, in barba a qualsiasi forma di distanziamento sociale.

ANCORA SAN MARCO. Video e foto sono ormai virali e stanno facendo il giro dei social e delle testate: sembra una fake news, purtroppo è reale e ha avuto luogo proprio in uno dei primi comuni che ha dovuto fare i conti con il contagio da coronavirus. Poco più di un mese fa, infatti, fu la leggerezza di un medico legale a mettere in pericolo la cittadina, autorizzando il funerale di un anziano colpito da Covid-19 ancor prima di accertarsi dell’esito del secondo tampone. Stavolta, l’assurdità di istituzioni e fedeli può vanificare il calo di contagi degli ultimi giorni, esponendo a un nuovo, gravissimo rischio l’intera cittadinanza.

DAL “SEGNO DI LUCE” ALL’ASSEMBRAMENTO. Già, perché a rischiare, in questi casi, sono anche i tanti, tantissimi cittadini che, invece, avevano inteso in modo esemplare il momento di devozione. Lo “Stabat Mater”, infatti, previsto dalle ore 20 di venerdì 10 aprile, prevedeva l’accensione di “un segno di luce” dai balconi delle case degli abitanti di San Marco, chiamati a unirsi a distanza al canto alla Vergine. Un programma ben definito, con tanto di manifesti, osservato dalla gran parte dei cittadini che, più e meglio del parroco e del Primo Cittadino, ha inteso il rito come un momento esclusivamente spirituale, nel rispetto di chi negli ospedali sta lottando tra la vita e la morte. E pensare che l’invocazione alla Madonna sarebbe dovuta essere “una richiesta di aiuto in questo momento difficile…”

di Redazione