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  • Pubblicata il: 28/05/2019 18:54:22

Caso ASI/Riccardi, sanzioni in corso: da Landella a Porreca, divieto di assegnare incarichi per 3 mesi

Previste dalla normativa in tema di anticorruzione anche responsabilità economiche

La vicenda della nomina illegittima di Angelo Riccardi a presidente del consorzio Asi di Foggia porta con sé strascichi notevoli per i componenti dell'assemblea che lo scorso 27 settembre 2017 votarono a favore dell'elezione. Tre sindaci: Francesco Miglio (San Severo), Franco Landella (Foggia) e Vincenzo Nunno (Bovino); un vicesindaco: Salvatore Zingariello (Manfredonia); due assessori comunali: Luigi Montorio (San Severo) e Generoso Rignanese (Monte Sant'Angelo), quest'ultimo anche consigliere provinciale e, infine, il presidente della Camera di Commercio di Foggia, Fabio Porreca, sono stati, infatti, sanzionati sulla base della normativa in tema di anticorruzione.

LA SANZIONE. Ciascuno di loro non potrà per tre mesi conferire gli incarichi di competenza. Lo prevede l'art. 18 comma 2 della legge 39/2013: una inibizione notevole soprattutto se si tiene conto delle cariche rivestite. Noie, soprattutto, per Porreca, alla guida dell'Ente camerale provinciale e per i sindaci Franco Landella e Francesco Miglio, primi cittadini di due grossi Comuni come Foggia e San Severo e, attualmente, alle prese con le elezioni. La sanzione è stata emanata lo scorso 8 maggio. Il responsabile della prevenzione e corruzione dell'Asi, Arcangelo Marseglia, su ordine dell'Anac, ha annullato formalmente la nomina di Riccardi e 'punito' i responsabili che non potranno conferire incarichi fino al prossimo 8 agosto.

ASPETTO ECONOMICO. Ma non basta. Oltre all'inibizione, tutti coloro che hanno contribuito con il loro voto alla nomina di Riccardi “sono responsabili delle conseguenze economiche degli atti adottati”. Una spada di Damocle sulle teste degli esponenti politici che appare consistente considerato il periodo prolungato in cui l'ex sindaco di Manfredonia ha continuato a sedere sulla poltrona di presidente Asi.

LA VICENDA. Il caso fu sollevato dalla consigliera regionale foggiana Rosa Barone oltre un anno fa, mediante un esposto all'Autorità Nazionale Anticorruzione. L'autorità guidata da Cantone, dopo aver avviato la procedura di vigilanza, aveva poi approvato una delibera di illegittimità della nomina di Riccardi. A tale delibera, tuttavia, seguì la strenua difesa dello stesso Riccardi, una scelta che portò alle dimissioni del presidente della Camera di Commercio, Fabio Porreca. Anche lui, tuttavia, il 27 settembre 2017 in occasione dell'assemblea di nominat votò a favore. Come tutti gli altri, dunque, è stato raggiunto dal provvedimento sanzionatorio.

di Redazione