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  • Pubblicata il: 28/04/2019 18:32:51

Sbaglia il migliore di tutti: papera di Leali e il Foggia perde anche a Cremona

Finisce 1-0 per i padroni di casa: l’errore al 91esimo

Le lacrime di Leali a fine partita sono la sintesi di questa gara, forse di un’intera stagione. Il miglior giocatore del Foggia Calcio, senza dubbio il miglior acquisto da agosto a gennaio, dopo aver tenuto a galla per 90 minuti la sua squadra, si fa passare il pallone sotto le gambe e regala i 3 punti alla Cremonese. Finisce 1-0, vittoria meritatissima per i padroni di casa e terzultimo posto per i satanelli.

DUE SQUADRE AGLI OPPOSTI. Gli uomini di Grassadonia perdono anche a Cremona, dunque, contro una squadra che è letteralmente agli antipodi rispetto ai rossoneri: i calciatori di mister Rastelli sono in fiducia, fisicamente a mille, e vivono un momento d’oro coronato da questa vittoria allo scadere, con tanto di odore di play-off. All’esatto opposto c’è il Foggia: una squadra triste, ancora scossa dalla rimonta livornese di lunedì scorso e tenuta viva, fino alla papera decisiva, proprio dal suo estremo difensore. Un esempio? Il miracolo a mano aperta da distanza ravvicinata su Piccolo, lesto a sfruttare il balbettio difensivo di Martinelli, indeciso tra il retropassaggio e chissà cos’altro (non nuovo a simili interrogazioni astrali). La prodezza del portiere del Foggia arriva in chiusura di primo tempo: è l’occasione più ghiotta avuta dai padroni di casa.

FOGGIA: ZERO TIRI NELLO SPECCHIO. Nella ripresa, i grigio-rossi alzano il ritmo e si impiantano letteralmente nella metà campo rossonera: i tentativi sono diversi, ma i più clamorosi sono quelli di Caracciolo e Castrovilli, entrambi da fuori area ed entrambi neutralizzati da un Leali sempre più in odore di santità. Il Foggia? È tutto in una punizione di poco a lato di Kragl: alla fine, l’unica conclusione degna di nota di una partita che, ai numeri, dirà “tarallo pieno” quanto a tiri in porta per i rossoneri, contro i ben 9 tentativi della Cremonese. Un enorme passo indietro sotto ogni punto di vista, di “Padaliniana” memoria verrebbe da dire, sottolineato da un tridente che definire inefficace è un complimento fin troppo generoso: nessuno tira; anzi, nessuno sembra avere la benché minima qualità per rendersi pericoloso.

LA PAPERA. Il colpo finale, come nelle più classiche delle stagioni sbagliate, arriva al novantunesimo, all’ennesimo assalto dei padroni di casa: mischia in area, deviazioni e colpo di testa piuttosto debole di Arini. La palla sembra arrivare lenta tra le braccia di Leali ma l’estremo difensore la perde e con il tacco, sotto le gambe, la manda nella sua porta involontariamente. Gol e partita agli uomini di Rastelli, con merito, ed ennesima sconfitta per i giocatori di Grassadonia: apparsi quasi rassegnati, in alcune fasi, ad un destino sempre più segnato ma, almeno, non ancora matematico. Già, perché anche grazie alla pochezza delle dirette avversarie, il Foggia Calcio è, a conti fatti, ancora in grado di poter agguantare quanto meno i play-out.

LA MATEMATICA E I “GIOCATORI BRAVI”. Mancano tre partite, con nove punti a disposizione di una squadra mentalmente provata, emotivamente allo sbando: più che una scossa, ci vorrebbe uno tsunami per svegliare i calciatori del Foggia e dare loro la forza fisica e psicologica necessarie ad attraversare il guado della salvezza in serie B. O forse, a esser sinceri e spregiudicati, basterebbe che quei giocatori bravi – almeno sulla carta e acquistati per esser tali – si assumessero la responsabilità di fare i cosiddetti “giocatori bravi”, almeno per queste ultime, cruciali partite: quale che sia la situazione interna allo spogliatoio rossonero, è cosa certa che la permanenza in cadetteria non passerà tra i piedi di Matarese e Cicerelli.

di Alessandro Galano