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  • Pubblicata il: 05/02/2020 11:16:14

Schiave del sesso si ribellano ai loro aguzzini: tre persone in manette, anche una donna

Dalla denuncia alla flagranza di reato

I fatti risalgono allo scorso week-end quando, nel comune di Lesina, alcune donne di nazionalità estera, costrette a prostituirsi, si sono presentate presso il locale Comando Arma per denunciare i propri aguzzini. Immediatamente sono scattate le indagini dei Carabinieri di San Severo, i quali hanno iniziato una serie di servizi di osservazione e pedinamento finalizzati a riscontrare quanto già ampiamente riferito dalle vittime.

ABUSI SESSUALI. Grazie al costante e attento monitoraggio del fenomeno, i militari hanno accertato che le denuncianti erano costrette a prostituirsi sulle strade del territorio, sistematicamente accompagnate da uno degli aguzzini che abusava di loro anche sessualmente, garantendone la protezione. Alle spalle del cosiddetto “autista” vi erano altri due individui, un uomo e una donna, i quali gestivano la “contabilità” delle malcapitate, minacciandole di ritorsioni gravi se non avessero continuato a prostituirsi.

LIBRI CONTABILI E INCASSI. I militari dell’Arma sono intervenuti, in flagranza, mentre le ragazze venivano riaccompagnate presso una abitazione di fortuna in località Marina di Lesina, dove versavano il provento della loro attività. Avuto questo ulteriore elemento, i carabinieri sono intervenuti bloccando l’autista e liberando le prime due malcapitate. Subito dopo, gli operanti irrompevano all’interno del casolare riuscendo a bloccare anche altri due aguzzini che tenevano rigidamente controllate altre tre malcapitate, anch’esse immediatamente liberate. Nel corso dei controlli, acquisiti ulteriori elementi a carico dei tre: i libri contabili dell’attività illecita, appunti contenenti nel dettaglio l’incasso giornaliero di ogni singola donna, nonché il danaro provento dello sfruttamento.

LE PROVE E IL FERMO. I Carabinieri, rilevati gli schiaccianti elementi di prova a carico dei sospettati, per fissare ancora di più il quadro probatorio, hanno provveduto ad ascoltare le povere giovani, le quali hanno confermato e descritto nel dettaglio e con coraggio quanto ipotizzato dagli investigatori. A quel punto, i militari hanno effettuato un fermo di Polizia Giudiziaria nei confronti dei tre aguzzini e, su disposizione della Procura della Repubblica di Foggia, che ha condiviso appieno quanto accertato dai Carabinieri, hanno tradotto i fermati presso la casa circondariale di Foggia, in attesa della convalida del provvedimento. Il Giudice ha disposto per tutti il divieto di dimora in Marina di Lesina (FG).

di Redazione