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  • Pubblicata il: 13/01/2017 19:04:02

Scuola, alla Don Bosco-Battisti di Cerignola i precari non si pagano: “manca il segretario”

Docenti, maestre, collaboratori: servizio terminato mesi fa, ma niente soldi

Alcuni docenti hanno terminato il loro servizio a giugno. Altri, maestre e collaboratori, tra luglio e ottobre. In ogni caso, per loro, niente soldi. O meglio: solo metà, o una parte. Per un servizio fornito durante lo scorso anno scolastico e con l’obbligo, da parte della scuola, di adempiere ai pagamenti entro dicembre 2016. Obbligo tradito, a quanto pare, nonostante il vincolo europeo. Motivo? Manca il segretario…

“PRIMA SETTIMANE, POI MESI, ADESSO CI DICONO A FEBBRAIO”. Funziona così alla scuola “Don Bosco-Battisti” di Cerignola, almeno secondo il modus operandi voluto dalla dirigente Giustina Specchio, più volte interpellata – talvolta “pregata” o quasi, fanno sapere gli interessati – in merito a questa grave mancanza da parte dell’istituto da lei diretto nei confronti di ben sei lavoratori, due docenti delle scuole medie, due maestre e due collaboratori. “Abbiamo telefonato più volte e siamo andati anche di persona – fanno sapere i precari – ma ci hanno sempre detto, quando si sono degnati di risponderci, che mancava il segretario preposto e che l’avrebbero nominato a breve… Ma sono passate settimane e settimane, e poi mesi da quando abbiamo terminato il servizio. Adesso siamo gennaio – aggiungono, preoccupati – e l’ultima notizia che abbiamo ricevuto ci ha rinviato al mese di febbraio… Insomma, la stessa tiritera che va avanti dalla scorsa estate”.

IL PROGETTO “DIRITTI A SCUOLA”. Il servizio svolto dai precari, va precisato, è quello fornito grazie all’attivazione di “Diritti a Scuola”, uno dei pochi progetti alternativi di docenza suppletiva in grado di dare vantaggi consistenti tanto ai precari della scuola quanto ai ragazzi in difficoltà. La Puglia, da circa dieci anni, è in prima linea in questo senso: grazie ai fondi europei intercettati infatti, è in grado di mettere a lavorare per metà anno scolastico (talvolta con assegnazione regolare di punteggio annuale) docenti, segretari e collaboratori, dando respiro alle graduatorie ministeriali notoriamente intasate. Contestualmente, il progetto è in grado di fornire un aiuto prezioso ad una certa fascia di studenti, come confermano i dati regionali che segnano una sensibile diminuzione della dispersione scolastica da quando è stato attivato “Diritti a Scuola”.

“LA SCUOLA ERA OBBLIGATA A PAGARE ENTRO 31 DICEMBRE”. Una buona pagina istituzionale, si direbbe, in cui spicca anche la capacità della Regione di farsi pioniera sul piano nazionale, macchiata però dal mancato adempimento delle spettanze da parte della scuola cerignolana – un unicum negativo, a quanto pare, in tutta la Puglia. Eppure, come ha precisato il funzionario regionale Antonio Montillo, i fondi europei sono stati erogati regolarmente da parte della Regione a tutti gli istituti che si sono aggiudicati il progetto: “Abbiamo erogato il 95%  del totale con Atto Dirigenziale n.435 del 7 giugno 2016 – fa sapere – e la scuola era obbligata a effettuare spese e pagamenti entro il 31 dicembre 2016, data di scadenza dell’Atto Unilaterale d’obbligo”. La “scusa” addotta dalla Scuola è l’assenza da settembre del DSGA – Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi: un segretario, insomma. Fino ad allora, infatti, i precari avrebbero ricevuto metà o una parte dell’intero compenso che, va sottolineato, deriva da fondi comunitari con destinazione vincolata: l’istituto scolastico, in pratica, non può utilizzare quei fondi diversamente.

“LAMENTELE GIUSTIFICATE, SONO FONDI OBBLIGATI”. Come mai, allora, non sono stati ancora pagati i lavoratori? Possibile che l’assenza di un segretario sia una motivazione valida alla mancata osservanza di un obbligo istituzionale? Perché, nonostante il regolare stanziamento dei fondi da parte della Regione a tutti gli istituti scolastici, questi lavoratori precari non hanno diritto a vedere riconosciuto il loro lavoro? La dirigente della Don Bosco-Battisti – che fa sapere di aver informato anche l’Ufficio scolastico della situazione, evidentemente senza ottenere risultati concreti – avrebbe dovuto e potuto, in ogni caso, adempiere ai pagamenti, come ribadito dallo stesso funzionario regionale, il quale si occupa, tra le varie cose, proprio della gestione dei fondi e dei servizi riguardanti il progetto “Diritti a Scuola”. “Sono lamentele giustificate – ha aggiunto, in merito – non solo perché la situazione riguarda dei lavoratori precari, ma anche perché sono fondi obbligati e non a caso ho pregato la stessa dirigente di adempiere ai pagamenti al più presto possibile e di comunicarlo ai docenti, indicando una data certa, per iscritto”.

SENZA SOLDI, DISOCCUPATI E SENZA SUSSIDIO: BLOCCATI. Al momento, nessun documento è pervenuto ai lavoratori in questione, men che meno una telefonata o alcun messaggio. Inoltre, questa spiacevole situazione è ancora più grave se si considera che, proprio a causa del mancato adempimento degli obblighi economici, i lavoratori non possono ottenere alcun sussidio di disoccupazione, mancando anche il versamento dei contributi alla gestione separata dell’Inps. Sono e restano bloccati e senza soldi, insomma. Disoccupati e senza sussidio. In attesa di ricevere il giusto compenso per un lavoro svolto lo scorso anno perché, riprendendo le parole della Dirigente della scuola di Cerignola, “manca il segretario”.

di Alessandro Galano