L'ALLARME "La sede foggiana, che già nel 2009 si era vista sopprimere i corsi di laurea in ingegneria meccanica, elettrica e gestionale, sopravvive ora solo grazie al corso di laurea triennale in ingegneria civile, e non si sa nemmeno per quanto - ricorda Miranda - . Si parlò agli inizi dello scorso anno di fondi che sarebbero stati stanziati a favore della nuova sede, di ulteriori servizi che avrebbero consentito agli studenti di frequentare i corsi in maniera idonea, e invece nulla: biblioteca chiusa, laboratori di informatica trasformati in depositi merce e nessuna forma di tutoraggio da parte del personale docente, solo il minimo indispensabile. Tutto questo nemmeno a costo zero, poiché i malcapitati studenti foggiani continuano a pagare regolarmente le stesse identiche tasse universitarie dei loro colleghi baresi e tarantini, dove vi è un’altra sede staccata perfettamente funzionante. Peccato che protagonista di questa balorda vicenda sia un importante contenitore culturale e formativo come la Facoltà di Ingegneria, un Politecnico che a livello nazionale è secondo solo a quello di Torino". Ed allora, "è necessario quanto prima riportare alla luce questa situazione, richiamare nuovamente l’attenzione degli amministratori, dei nostri rappresentati a livello regionale e del Rettore dell’Ateneo barese, perché così si continuano a penalizzare soltanto gli studenti, i docenti e il personale tecnico-amministrativo, e si corre il rischio di un sicuro impoverimento dal punto di vista culturale e manageriale, a causa di un’offerta formativa non idonea".