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  • Pubblicata il: 28/10/2019 11:55:25

Che tristezza quei bambini in lacrime in tribuna...

Ninni Corda ne ha viste tante ed è abituato. Figurarsi se si spaventa per essere "sfrattato" dalla tribuna. Cristian Anelli, in campo e nel sottopassaggio, ha dimostrato di non temere nessuno. E anche Mario Ciampi e Diego Valente, non sono tipi da farsi impressionare da una tribuna animata. In sostanza, per lo staff del Calcio Foggia 1920 l'aggressione dopo il gol del vantaggio a Nardò è già un discorso chiuso. Archiviato al 90'. Anzi, la società rossonera ha tenuto a ringraziare la dirigenza neretina per il comportamento assunto. 

I BAMBINI. Per loro è finita lì. In quell'abbraccio liberatorio a fine gara (Il video: Corda e Anelli, sfrattati e felici: l'abbraccio liberatorio). Ma c'è qualcuno che quell'antipatico siparietto se lo porterà dietro per un po'. Sono quei bambini che popolavano la tribuna e che sono scoppiati in lacrime. Anche noi ne abbiamo viste un po' e qualche insulto e spintone semplicemente per essere lì l'abbiamo ricevuto, ma poco male. Figurarsi. L'immagine, però, di una bambina in lacrime che si rifugia con i piccoli compagni nel gabbiotto dei giornalisti, accompagnata da uno steward, quello sì che fa male. Peggio di un pugno. Lungi da noi la volontà di moralismi o sermoni, ma vedere quei bambini che, impauriti, vengono messi al sicuro è stato fonte di sdegno e rabbia. Tra urla, insulti, minacce, eppure erano semplicemente convinti di andare a uno spettacolo. Animato, certo, ma pur sempre uno spettacolo. E un divertimento. Invece si sono ritrovati a piangere. E non perché la loro squadra del cuore avesse subito un gol o avesse perso (chi di noi, da bambino, non ha pianto per una sconfitta…), ma perché i grandi (e non quegli ultrà contro cui è fin troppo facile puntare, settimanalmente, il dito), "giocavano" a farsi male. Per una decisione arbitrale dubbia. In  una partita. Di dilettanti.   

di Redazione