Si era finto un poliziotto per rapinare un tir sulla SS16, Stefano Alberto Biancolillo, cerignolano di 23 anni, arrestato dai Carabinieri di Cerignola per reati in concorso di rapina aggravata, sequestro di persona, porto e detenzione illegale di armi e ricettazione.
LA FINTA VOLANTE. Erano le due di notte del 15 gennaio 2013 quando un camionista, mentre percorreva la SS 16 bis alla guida di un Tir che trasportava derrate alimentari provenienti dal nord, arrivato nei pressi di Cerignola, era stato affiancato da un’autovettura di colore blu munita di lampeggiante il cui passeggero, con una paletta simile a quella usata dalla polizia, gli intimava di fermarsi. A quel punto, il camionista, fermatosi in una piazzola di sosta, è stato raggiunto da cinque persone armate e con il volto coperto che lo hanno obbligato a salire sulla loro vettura e a sdraiarsi con il viso rivolto verso il sedile. Dopo aver ripulito il tir del carico che trasportava, il camionista è stato rilasciato, esattamente due ore dopo, all’altezza del Km 630 della SS 16.
LE INDAGINI. Il camionista aveva denunciato ai carabinieri di essere stato fermato da alcuni rapinatori armati di pistole e di un fucile a canne mozze e che tra il gruppo c’era un componente che indossava una maschera bianca. Dopo aver effettuato un controllo presso un autoparco di Cerignola, i carabinieri avevano trovato, in un box, un’auto Audi A6 con il motore ancora caldo, rubata, a cui erano state apposte targhe anch’esse rubate.
LA PERQUISIZIONE. All’interno dell’auto i carabinieri hanno trovato una paletta, con la scritta Polizia di Stato, un fucile a canne mozze rubato, tre pistole di cui una cromata e con la canna modificata, risultata anch’essa rubata, alcune munizioni per pistola e fucile, un lampeggiante, tre ricetrasmittenti, un inibitore di frequenze radio, guanti, bolle di accompagnamento inerenti al carico appena rubato ed una maschera in plastica di colore bianco.
IL RICONOSCIMENTO. Tutto il materiale ritrovato nell’auto era stato fatto visionare dal camionista che ha riconosciuto la maschera bianca indossata da uno dei rapinatori, la pistola cromata, il fucile a canne mozze e la documentazione di accompagnamento della merce trasportata in cui era finita anche la sua busta paga. Inoltre, gli esami di laboratorio hanno rinvenuto nella maschera di colore bianco tracce biologiche il cui profilo genetico corrispondeva a Biancolillo. Continuano le indagini per dare un volto agli altri componenti della banda criminale.
Si era finto un poliziotto per rapinare un tir sulla SS16, Stefano Alberto Biancolillo, cerignolano di 23 anni, arrestato dai Carabinieri di Cerignola per reati in concorso di rapina aggravata, sequestro di persona, porto e detenzione illegale di armi e ricettazione.
LA FINTA VOLANTE. Erano le due di notte del 15 gennaio 2013 quando un camionista, mentre percorreva la SS 16 bis alla guida di un Tir che trasportava derrate alimentari provenienti dal nord, arrivato nei pressi di Cerignola, era stato affiancato da un’autovettura di colore blu munita di lampeggiante il cui passeggero, con una paletta simile a quella usata dalla polizia, gli intimava di fermarsi. A quel punto, il camionista, fermatosi in una piazzola di sosta, è stato raggiunto da cinque persone armate e con il volto coperto che lo hanno obbligato a salire sulla loro vettura e a sdraiarsi con il viso rivolto verso il sedile. Dopo aver ripulito il tir del carico che trasportava, il camionista è stato rilasciato, esattamente due ore dopo, all’altezza del Km 630 della SS 16.
LE INDAGINI. Il camionista aveva denunciato ai carabinieri di essere stato fermato da alcuni rapinatori armati di pistole e di un fucile a canne mozze e che tra il gruppo c’era un componente che indossava una maschera bianca. Dopo aver effettuato un controllo presso un autoparco di Cerignola, i carabinieri avevano trovato, in un box, un’auto Audi A6 con il motore ancora caldo, rubata, a cui erano state apposte targhe anch’esse rubate.
LA PERQUISIZIONE. All’interno dell’auto i carabinieri hanno trovato una paletta, con la scritta Polizia di Stato, un fucile a canne mozze rubato, tre pistole di cui una cromata e con la canna modificata, risultata anch’essa rubata, alcune munizioni per pistola e fucile, un lampeggiante, tre ricetrasmittenti, un inibitore di frequenze radio, guanti, bolle di accompagnamento inerenti al carico appena rubato ed una maschera in plastica di colore bianco.
IL RICONOSCIMENTO. Tutto il materiale ritrovato nell’auto era stato fatto visionare dal camionista che ha riconosciuto la maschera bianca indossata da uno dei rapinatori, la pistola cromata, il fucile a canne mozze e la documentazione di accompagnamento della merce trasportata in cui era finita anche la sua busta paga. Inoltre, gli esami di laboratorio hanno rinvenuto nella maschera di colore bianco tracce biologiche il cui profilo genetico corrispondeva a Biancolillo. Continuano le indagini per dare un volto agli altri componenti della banda criminale.