Una “fuitina” presentata come un rapimento. E’ quanto accaduto la notte dello scorso 1° agosto, quando una cittadina rumena di 44 anni ha denunciato agli uffici della questura di Foggia il rapimento della figlia minorenne da parte di alcuni suoi connazionali. La donna, pur non sapendo indicare il motivo di tale grave atto, temeva per l’incolumità della figlia, appena quindicenne.
Il racconto. Secondo la versione fornita dalla donna, alcuni suoi connazionali avevano fatto irruzione nella sua abitazione e, con violenza, avevano portato via la ragazza. Temendo un tragico retroscena, sono immediatamente partite le ricerche della ragazza, con particolare attenzione in quelle zone indicate dalla mamma della quindicenne come probabile luogo di custodia della minore.
Il rientro a casa. E’ trascorsa così, tra angoscia e preoccupazione, l’intera nottata. Poi, la mattina seguente, la ragazza è tornata a casa in compagnia di un suo coetaneo, dichiarando candidamente che non vi era stato alcun rapimento, ma che si era trattato di una “fuitina d’amore” finalizzata a mettere entrambe le famiglie davanti al fatto compiuto. I due giovani, infatti, hanno confidato alla donna e poi agli agenti della squadra mobile, che avevano deciso di allontanarsi per alcuni giorni prima di tornare a casa, ma che l’eccessivo clamore - con tanto di ricerche frenetiche ad opera delle forze dell’ordine - che aveva destato la loro fuga romantica li aveva spinti a fare presto ritorno a casa. Appresa la verità, la donna ha deciso di non procedere a norma di legge nei confronti del giovane innamorato e dei suoi amici che, d’accordo con la ragazza, avevano simulato il rapimento. L’episodio, però, è stato comunque segnalato al tribunale dei Minorenni.