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  • Pubblicata il: 04/08/2014 10:24:04

Società partecipate, Buonarota avverte: “No ai ricatti di chi passa a riscuotere il posto”

L'allarme del consigliere comunale più votato

Prima Marasco, con l’abbandono dell’aula e l’attacco sulle “poltrone”. Poi, la replica della maggioranza, ricordando precedenti infausti sul modello Ciliberti. E ora, dopo il consiglio comunale che dedicato alle società partecipate – ritornano i Cda rispetto agli amministratori unici – nella discussione irrompe Luigi Buonarota, il consigliere più votato alle ultime elezioni.
 
LA NEBBIA... “Già all'esordio – avverte Buonarota -, questa amministrazione comunale sta percorrendo strade già viste in precedenza e offuscate da una nebbia figlia di personalismi ed ambizioni di potere ad ogni costo ed al di sopra di ogni volontà popolare. Mi corre l'obbligo ricordare a me stesso, al Sindaco e alla sua giunta – evidenzia -, che i cittadini foggiani si sono divisi in due parti: metà hanno votato centrosinistra e pertanto non sono stati decretati netti orientamenti su politiche e modalità di attuazione”.
IL POSTO AL SOLE. E poi l’affondo, tra conteggi dei voti e ricatti: “In virtù anche di attesi riscontri all'iniziativa di ricorso – sottolinea Buonarota -, voglio rammentare che di sicuro i cittadini tutti ci hanno chiesto di lavorare per il bene della città. Pertanto ritengo ed auspico vie di confronto e di condivisione sui temi che stiamo per affrontare al fine di operare scelte sane che prediligano la qualità e l'efficienza superando ricatti di chi passa alla cassa a riscuotere per un posto al sole promesso”.
CAMBIARE CASACCA E RINNEGARE. “Tutto questo – ribadisce - non può e non deve passare sulla testa della gente al di sopra di ogni morale e di impegni presi. Si può stare senza falsi moralismi dalla propria parte, pur non cambiando casacca... si può dare onore all'avversario senza dover rinnegare la propria appartenenza. Si deve, dunque, lavorare per un progetto che impianti nuove iniziative culturali ed economiche – conclude Buonarota -, che crescano e possano essere oggetto di ricchezza e di potenzialità per tutti e non concentrarsi solo sulla sterile gestione dell'esistente”.

di Redazione