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  • Pubblicata il: 02/08/2014 12:27:04

Società partecipate, la maggioranza replica a Marasco: "Ricordi cosa fece Ciliberti?

Tra poltrone e debiti, il botta e risposta con l'opposizione

Non aveva usato giri di parole Augusto Marasco, non lo fanno i gruppi consiliari di maggioranza. E così, all’indomani del Consiglio che ha visto l’abbandono dell’aula dell’opposizione - e la successiva accusa del candidato sindaco di centrosinistra sulle “poltrone” e i “debiti della campagna elettorale da ripagare” -, arriva la decisa replica firmata centrodestra.
 
“NON ABBIAMO USATO I NUMERI”. “Siamo sinceramente rammaricati – evidenziano i gruppi di maggioranza in una nota - per l’atteggiamento assunto dalla minoranza consiliare sul finire della seduta di ieri del Consiglio comunale”. Eppure “per buona parte della riunione il Consiglio– evidenziano - aveva registrato una clima di collaborazione tra maggioranza e minoranza, dopo l’accoglimento delle istanze manifestate dal centrosinistra nella precedente seduta. Una scelta compiuta proprio come segno della nostra volontà di dialogare nel merito delle questioni, senza utilizzare la forza dei numeri, che pure avremmo potuto mettere in campo sia mercoledì che ieri”.
“SOLO PROPAGANDA”. L’atteggiamento di Marasco & company viene vista dalla maggioranza come “nient’altro che vuota e strumentale polemica politica montata per ragioni di propaganda. Anche l’assenza di un rappresentante della minoranza nella Commissione per la formazione degli elenchi dei Giudici Popolari di Corte d’Assise e di Corte d’Assise d’Appello – evidenziano, rispondendo a un’altra accusa di Marasco -, non è il frutto di alcuna protervia della maggioranza. Se la minoranza fosse stata al completo in Aula avrebbe infatti eletto il suo rappresentante, evitando così di dover nascondere le proprie assenze dietro infondate accuse ai consiglieri del centrodestra”.
LA GESTIONE. E poi, la stoccata dei consiglieri sulla gestione del centrosinista. “Pretendere la categorica esclusione della possibilità di utilizzare lo strumento del Consiglio d’Amministrazione adottando come unica opzione il ricorso al regime degli Amministratori unici alla guida delle ex aziende speciali, è una posizione senza senso sia sul piano tecnico sia sotto il profilo politico. Approvare un regolamento ‘dalle maglie larghe’, che lasci all’Amministrazione il compito di effettuare la scelta migliore, aiuta invece a ‘tarare’ sulle esigenze di ogni singola azienda la più opportuna strategia di governo” spiegano i consiglieri di maggioranza .
“I FALLIMENTI DEL CENTROSINISTRA”. “Al consigliere Marasco – concludono - e ai suoi colleghi della minoranza facciamo notare che non esistono sistemi giusti o sbagliati per definizione. Ciò che conta è la capacità di conduzione delle aziende, come dimostra la situazione drammatica in cui sono state ridotte le ex aziende speciali – a cominciare dall’Amica, portata addirittura al fallimento – in dieci anni di governo del centrosinistra, tanto con la gestione affidata ai CdA quanto con quella degli Amministratori unici. Senza considerare proprio l’abilità del centrosinistra, durante la sindacatura Ciliberti, nel moltiplicare i CdA e aumentare le società in numero esponenziale”.

di Redazione