Spari, bombe ed estorsione da 30 mila euro a Proshop: due arresti, colpito il clan Francavilla
All’alba
i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Foggia hanno
dato esecuzione a due ordinanze di misura cautelare in carcere nei confronti di
Leonarda Francavilla, classe '82 e Antonio Salvatore, classe '91, per
estorsione aggravata in concorso. Le indagini sono iniziate a seguito di alcuni gravi episodi intimidatori nei
confronti della famiglia Grieco, proprietaria del marchio commerciale
“Proshop”.
LE INTIMIDAZIONI. Nel pomeriggio del 12 novembre 2015 il
titolare del marchio commerciale Proshop, esercente l’attività di commercio
all’ingrosso di saponi detersivi e prodotti per la pulizia, nel rincasare aveva
trovato la propria auto, un’Audi Q5 che aveva lasciato parcheggiata lungo la
strada, danneggiata alla carrozzeria e al parabrezza da alcuni colpi d’arma da
fuoco. Pochi giorni dopo, il 17 novembre, un attentato dinamitardo aveva
causato ingenti danni a un’attività commerciale del pieno centro cittadino, in
via Zodiaco, che esponeva proprio il marchio Proshop, e che solo dopo è
risultata non riconducibile alla famiglia proprietaria del marchio. Il collegamento
tra i due attentati, evidentemente accomunati dalla finalità di intimidire i
titolari del marchio Proshop, aveva fin da subito fatto capire che qualcuno
stava preparando un'estorsione ai loro danni.
LA VICENDA. L’indagine, condotta
con attività tecniche, interrogatori e l'attento studio di un'ingente mole di
documentazione amministrativa e contabile, ha infatti portato alla luce le
pressioni criminali fatte alla Proshop, nelle persone dei suoi titolari e
gestori, costretti a effettuare, in condizioni commercialmente inaccettabili,
una fornitura di merce del valore di circa 30 mila euro a favore di una società,
costituita dagli indagati solo il 21 dicembre 2015, consistente in un’attività
commerciale specializzata nella vendita al dettaglio di prodotti per la pulizia
della casa e l’igiene della persona, e necessaria a riempire gli scaffali del
suo unico punto vendita in previsione della sua inaugurazione.
LA PARENTELA. Tale
fornitura – evidenziano i carabinieri - è stata infatti concessa in condizioni
di assoluto favore, finanziariamente definibili "da suicidio", quali
la mancata copertura economica dei titoli di credito consegnati in pagamento,
il mancato rilascio di garanzie del credito, l'assenza di un contratto in forma
scritta. Tutte condizioni, queste, estorte con reiterate minacce, seppur
implicite, ma aggravate, tra l’altro, dall'essersi avvalsi della forza
intimidatoria derivante dalla più che nota parentela con esponenti di spicco
della criminalità organizzata di Foggia: Leonarda Francavilla – ribadiscono gli
inquirenti - è infatti non solo la moglie di Mario Lanza, ma anche la sorella
di Antonello ed Emiliano Francavilla, elementi apicali del clan mafioso
denominato proprio "Sinesi-Francavilla". Antonello Francavilla è inoltre
genero di Roberto Sinesi. Antonio Salvatore,
poi, è convivente della figlia di Leonarda Francavilla e Mario Lanza.