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  • Pubblicata il: 10/03/2020 18:03:43

I colpi di genio di "Aladdin", il musical di Crew Slup - LA RECENSIONE

Talento, squadra affiatata e regia moderna i segreti del successo

La fiaba delle fiabe, riprodottta sul palco in modo fedele all'originale ma con piccoli grandi tocchi di modernità. In Aladdin della Crew Slup tecnica del musical e tradizione del teatro si mischiano a innovativi "colpi di genio" (è proprio il caso di dirlo) di natura registica, per uno spettacolo non solo pieno di verve, ma anche di sapienza scenica ed eleganza.

SODALIZIO VINCENTE. E' essenzialmente questo l'ultimo intraprendente lavoro della compagnia capitanata da Paolo Citro, protagonista del secondo appuntamento della nuova Stagione teatrale per Famiglie del Piccolo Teatro di Foggia, di cui la stessa Crew Slup cura la direzione artistica per il sesto anno consecutivo. E con ottimi risultati, considerati i molti sold out della rassegna frutto di questo felice sodalizio tra lo storico teatro di via Delli Carri e la corazzata foggiana del musical (composta da docenti e allievi dell'Accademia Musical Art). A testimonianza di come il lavoro di rete - senza steccati di sorta e personalismi - tra realtà serie, inclusive e professionali porta sempre buoni frutti. Un concetto che a Foggia andrebbe ricordato molto di più, specie in ambito teatrale.

LA FORZA DELLA SCENOGRAFIA. Ma torniamo allo spettacolo, e alle sue peripezie da mille e una notte. Profumo d'oriente fin dall'inizio: l'impatto con la scena è sorprendente, la scenografia (di Emma Maria Pia Morelli e Francesco De Feo) di tavole e architetture in legno, dipinte ad arte, complesse, arricchite di drappi ed altri puntuali dettagli visivi, ma ben 'incastrate' sul ridotto palco del Piccolo Teatro, ricrea alla perfezione l'ambientazione di Aladdin e della sua Agrabah, l'esotica magia di quei luoghi lontani. Lo spettatore inizia a viaggiare con la fantasia, gli occhi si riempiono da subito di luci, forme e colori, che faranno da cornice, per tutta la durata del musical, al plot dinamico e travolgente. In questo senso, ciliegina sulla torta è il fondale led con le animazioni in digitale, che prendono il via sin dall'overture musicale, e che verranno utilizzate nei momenti topici dello spettacolo per rendere davvero speciali, per esempio, gli effetti della caverna magica, o di Jafar che si trasforma prima in stregone-cobra e poi in genio del male. Come pure la volta stellata delle notti d'oriente, durante il viaggio incantato di Aladdin e Jasmine sul tappeto volante. Un tappeto che, se in questo caso, è meccanizzato ad arte per sollevarsi dal palco e rendere al meglio l'idea del volo, per il resto dello spettacolo è un personaggio vero e proprio animato da Aurora Cassano (pure coreaografa del musical) così come il pappagallo Iago è un pupazzo variopinto che svolazza sul palco grazie ad un congegno meccanico dietro il quale si cela Chiara Princigalli. Due personaggi che sintetizzano al meglio l'inventiva e la perizia tecnico-artistica di tutta la Crew Slup oltre a rivelare il talento e la prontezza scenica di chi li anima.

TECNICA E AFFIATAMENTO, IL CAST. La Crew Slup è un team di interpreti con una preparazione specifica, ognuno nella propria disciplina, senza tralasciare una buona competenza di base in tutti i rami artistici contemplati dal musical: e così Jasmine (Emanuela Bruno) è prima di tutto una soave ed energica interprete canora, mentre Aladdin (Antonio Ruotolo) è poliedrico, duttile sulla scena, tra canto, danza e recitazione. A proposito di recitazione, menzione speciale per Giuseppe de Stefano (Hakim), ma soprattutto per due attori navigati ed espressivi come Fabio Maggio (Jafar) e, dulcis in fundo, Angela Lisena (il Genio). E' lei, con la sua interpretazione piena di ritmo e sapienti cambi di registro, l'infaticabile anima dello spettacolo. Nel suo personaggio si estrinseca al meglio il taglio registico moderno, coraggioso di Paolo Citro.

IL GENIO DELLA REGIA. Il genio interpretato da una donna, infatti, è l'idea non convenzionale più azzeccata: se da un lato la bravura della Lisena può aver trasformato quest'idea in un imperativo, dall'altro la semantica, il mondo caleidoscopico dello straordinario personaggio della lampada - sensibile, romantico e pragmatico al contempo, libero e coraggioso, ironico, creativo, intraprendente, determinato, mai banale - è il mondo delle donne: appare così, lampante come una rivelazione, e può trasformare per sempre la vita di chi vi entra a contatto. Un'intuizione contemporanea, che fa onore alla regia di Citro. Come contemporanei, oltre che esilaranti ma mai volgari, sono alcuni riferimenti "fuori testo" all'attualità: per esempio, le "perle" di Giorgia Meloni diventati dei veri e propri tormentoni mainstream, piuttosto che l'ironia su Gigi D'Alessio. E quale personaggio, se non il Genio, poteva proferirli.

GLI APPLAUSI DEL PUBBLICO, L'APPROVAZIONE DEI BAMBINI. Il resto è la bravura e la professionalità delle maestranze: i trucchi e i parrucchi di Noemi Taralli e Mariassunta Colangione, i costumi di Angela Infante, il sound-design di Michele Palma e le belle coreografie eseguite magnificamente dall'ensemble di danza della Crew Slup. Il resto sono soprattutto gli scroscianti applausi del pubblico e la felicità dei bambini a fine spettacolo.

di Fabrizio Sereno