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  • Pubblicata il: 21/11/2014 20:15:05

Teatro Giordano, la consigliera Grilli rinuncia al biglietto ma alza il dito: “Offerta legittima”

“I consiglieri rappresentano i cittadini”... Anche a teatro?

La notizia sarebbe stata la rinuncia da parte della Presidente della IV Commisione “socio-culturale”, Gabriella Grilli, e del consigliere Pasquale Rignanese, ai due posti (quattro, in realtà, contando i partner) riservati loro dal Comune di Foggia in occasione della riapertura del più importante polmone culturale cittadino, fissata per il 10 dicembre prossimo. Ma la recriminazione con dito alzato della consigliera di maggioranza ribalta ogni criterio, sminuendo anzi un atto, quello della rinuncia ad un inspiegabile privilegio, più che auspicato dalla gran parte dei cittadini foggiani, pronti ad accogliere i 161 “riservati” con tanto di uova e ortaggi (stando almeno ai social network).
 
IL POSTO RISERVATO? UN DOVERE ISTITUZIONALE. “L’offerta del Sindaco Franco Landella di riservare ai consiglieri comunali i biglietti per l’accesso alla Prima del Teatro “U. Giordano” del 10.12.2014 – si legge nel comunicato firmato dalla presidente della IV Commissione, Gabriella Grilli – è legittima e più che opportuna, in quanto i consiglieri oltre ad essere portatori di diritti al pari di ogni altro cittadino hanno, inoltre, anche dei doveri istituzionali di rappresentatività dei cittadini stessi”. Una dichiarazione che, oltre a far saltare sulla sedia qualsiasi giurista (dai più alti esperti costituzionalisti ai più bassi spulciatori della Gazzetta Ufficiale), getta ancora una volta un'ombra preoccupante sul modo in cui l'amministrazione Landella ha intenzione di gestire la cosa culturale, in una città che, anche e soprattutto grazie agli sforzi della nuova Giunta, sta tornando ad assaporare il gusto della medesima. 
 
ANCHE I CONSIGLIERI HANNO DIRITTO DI ANDARE A TEATRO. In soldoni, avanzando una parafrasi della missiva, si può dire che la consigliera Grilli cede, anche se a denti stretti, il proprio doppio tagliando, rivendicando però il diritto di ciascun consigliere comunale, “al pari di ogni cittadino”, di andare a teatro. Una prerogativa che, di fatto, nessuno aveva mai provato a negare, visto che i botteghini comunali e non, per qualsiasi tipo di manifestazione, sono aperti a tutti, consiglieri compresi. Una precisazione già di suo strana che trova però, successivamente, una propria giustificazione teorica che non può non lasciare basiti: l'offerta dei posti riservati (maturata a botteghini chiusi) sarebbe, a dire della Grilli, non solo legittima, ma opportuna, in quanto i consiglieri comunali (e i loro partner) andrebbero a teatro in veste di rappresentanti istituzionali degli altri cittadini. 
 
TEATRO O APPROVAZIONE DEL BILANCIO?. Insomma, la consigliera comunale, nonché presidente di commissione, di una delle più importanti città del sud Italia, confonde, clamorosamente, il suo ruolo istituzionale di amministratore con quello di semplice cittadina fruitrice di uno spettacolo. Le sfugge, in pratica, che i consiglieri comunali hanno sì il dovere di rappresentare i cittadini che li hanno votati ma, appunto, al Comune, in sede di Consiglio, cioè unicamente sul piano politico. Non al teatro, davanti all'Orchestra Cherubini diretta dal maestro Muti. L'evento della riapertura del Giordano infatti, come più volte ripetuto (e giustamente) dal sindaco Franco Landella, è un momento di festa per tutti i cittadini che, dopo otto anni circa, tornano a beneficiare di un bene pubblico, per giunta pagato da loro. Non è una riunione dell'Assise, né di commissione: di politico, insomma, non ha nulla (d'altronde, il fatto stesso che sia concesso a ciascun amministratore di beneficiare di un tagliando in più avrebbe dovuto fare riflettere la consigliera: da quando si va con il marito o il fidanzato all'approvazione del bilancio?).
 
“SMORZARE LE POLEMICHE STRUMENTALI”. Una rinuncia a denti stretti, s'è detto, confermata dall'ultima parte della nota stampa: “Ad ogni modo, i suddetti Consiglieri Comunali dichiarano di voler rinunciare ai posti loro riservati, al fine di smorzare le polemiche strumentali da taluni sollevate in ordine a tale riserva e, pertanto, dichiarano di aver disposto la rinuncia ai posti loro riservati, rimettendo i biglietti nelle mani dell’Ufficio Vendita affinché vengano destinati alla cittadinanza, tanto con buona pace di quanti hanno espresso le loro rimostranze”. Una chiusa che, anziché tacere vecchie polemiche, sembra incentivarne di nuove... Con buona pace della stessa presidente della IV Commissione “socio-culturale”.
La notizia sarebbe stata la rinuncia da parte della Presidente della IV Commisione “socio-culturale”, Gabriella Grilli, e del consigliere Pasquale Rignanese, ai due posti (quattro, in realtà, contando i partner) riservati loro dal Comune di Foggia (LEGGI) in occasione della riapertura del più importante polmone culturale cittadino, fissata per il 10 dicembre prossimo. Ma la recriminazione con dito alzato della consigliera di maggioranza ribalta ogni criterio, sminuendo anzi un atto, quello della rinuncia ad un inspiegabile privilegio, più che auspicato dalla gran parte dei cittadini foggiani, pronti ad accogliere i 161 “riservati” con tanto di uova e ortaggi (stando almeno ai social network).
IL POSTO RISERVATO? UN DOVERE ISTITUZIONALE. “L’offerta del Sindaco Franco Landella di riservare ai consiglieri comunali i biglietti per l’accesso alla Prima del Teatro “U. Giordano” del 10.12.2014 – si legge nel comunicato firmato dalla presidente della IV Commissione, Gabriella Grilli – è legittima e più che opportuna, in quanto i consiglieri oltre ad essere portatori di diritti al pari di ogni altro cittadino hanno, inoltre, anche dei doveri istituzionali di rappresentatività dei cittadini stessi”. Una dichiarazione che, oltre a far saltare sulla sedia qualsiasi giurista (dai più alti esperti costituzionalisti ai più bassi spulciatori della Gazzetta Ufficiale), getta ancora una volta un'ombra preoccupante sul modo in cui l'amministrazione Landella ha intenzione di gestire la cosa culturale, in una città che, anche e soprattutto grazie agli sforzi della nuova Giunta, sta tornando ad assaporare il gusto della medesima. 
ANCHE I CONSIGLIERI HANNO DIRITTO DI ANDARE A TEATRO. In soldoni, avanzando una parafrasi della missiva, si può dire che la consigliera Grilli cede, anche se a denti stretti, il proprio doppio tagliando, rivendicando però il diritto di ciascun consigliere comunale, “al pari di ogni cittadino”, di andare a teatro. Una prerogativa che, di fatto, nessuno aveva mai provato a negare, visto che i botteghini comunali e non, per qualsiasi tipo di manifestazione, sono aperti a tutti, consiglieri compresi. Una precisazione già di suo strana che trova però, successivamente, una propria giustificazione teorica che non può non lasciare basiti: l'offerta dei posti riservati (maturata a botteghini chiusi) sarebbe, a dire della Grilli, non solo legittima, ma opportuna, in quanto i consiglieri comunali (e i loro partner) andrebbero a teatro in veste di rappresentanti istituzionali degli altri cittadini.
TEATRO O APPROVAZIONE DEL BILANCIO?. Insomma, la consigliera comunale, nonché presidente di commissione, di una delle più importanti città del sud Italia, confonde, clamorosamente, il suo ruolo istituzionale di amministratore con quello di semplice cittadina fruitrice di uno spettacolo. Le sfugge, in pratica, che i consiglieri comunali hanno sì il dovere di rappresentare i cittadini che li hanno votati ma, appunto, al Comune, in sede di Consiglio, cioè unicamente sul piano politico. Non al teatro, davanti all'Orchestra Cherubini diretta dal maestro Muti. L'evento della riapertura del Giordano infatti, come più volte ripetuto (e giustamente) dal sindaco Franco Landella, è un momento di festa per tutti i cittadini che, dopo otto anni circa, tornano a beneficiare di un bene pubblico, per giunta pagato da loro. Non è una riunione dell'Assise, né di commissione: di politico, insomma, non ha nulla (d'altronde, il fatto stesso che sia concesso a ciascun amministratore di beneficiare di un tagliando in più avrebbe dovuto fare riflettere la consigliera: da quando si va con il marito o il fidanzato all'approvazione del bilancio?).
“SMORZARE LE POLEMICHE STRUMENTALI”. Una rinuncia a denti stretti, s'è detto, confermata dall'ultima parte della nota stampa: “Ad ogni modo, i suddetti Consiglieri Comunali dichiarano di voler rinunciare ai posti loro riservati, al fine di smorzare le polemiche strumentali da taluni sollevate in ordine a tale riserva e, pertanto, dichiarano di aver disposto la rinuncia ai posti loro riservati, rimettendo i biglietti nelle mani dell’Ufficio Vendita affinché vengano destinati alla cittadinanza, tanto con buona pace di quanti hanno espresso le loro rimostranze”. Una chiusa che, anziché tacere vecchie polemiche, sembra incentivarne di nuove... Con buona pace della stessa presidente della IV Commissione “socio-culturale”.

di Redazione