Dalle onde alte tre metri del video di Alidaunia alla paura di nuove scosse: Tsunami?
L’analisi del geologo Andrea Moccia di Geopop
Perché queste scosse? C'è rischio Tsunami? È possibile che sia stato uno tsunami quello che ha avuto luogo sabato scorso al largo dell’Adriatico?
OLTRE 100 SCOSSE IN 3 GIORNI. Queste e altre domande si rincorrono, come spesso accade, sui social network e sulle testate giornalistiche, alla luce dello sciame sismico avvertito in Capitanata nelle ultime ore: oltre 100 scosse in 3 giorni concentrate nel mare Adriatico. A dare manforte ad alcune ipotesi più o meno avventate è l’ormai noto video girato e diffuso da Alidaunia, nel quale viene ripresa quella che sembrerebbe l’onda tellurica riscontrata al largo delle Isole Tremiti, a oltre cento chilometri da San Domino, in concomitanza con la scossa più forte registrata lo scorso 27 marzo con magnitudo 5.6. Alla luce di ciò, non pochi sono coloro i quali hanno parlato di tsunami e di un eventuale rischio a esso legato, anche in futuro.
IL VIDEO DI ALIDAUNIA. A fugare dubbi di questo tipo però è il geologo e divulgatore scientifico Andrea Moccia che, sulla sua pagina Facebook “Geopop”, ha analizzato di recente proprio le scosse avvenute in questi ultimi giorni al largo della Puglia e dell’Abruzzo, facendo riferimento diretto alla presunta onda tellurica protagonista dell’ormai noto video. Sfatata, subito, la teoria che si sia trattato di uno tsunami a generarla: “le onde hanno una lunghezza molto corta – dice nel suo video – ristretta: sono ravvicinate. Uno tsunami invece ha centinaia di migliaia di metri di lunghezza d’onda”.
LE ONDE ALTE TRE METRI. Le stesse “onde alte tre metri” di cui hanno scritto in molti, sempre il relazione al video, sono un’ulteriore prova che “scagiona” la causa tsunami: “in casi del genere – sostiene il geologo – in mare aperto le onde hanno altezza molto ridotta, millimetrica o centimetrica. Lo tsunami prende corpo quando il fondale diventa più basso, verso la costa. Tre metri, dunque, è un’ipotesi scientificamente poco ragionevole… Inoltre – aggiunge Moccia – se fossero state onde generate dal terremoto sarebbero dovute passare in un momento diverso: non sono compatibili con il terremoto”.
TSUNAMI?. Inoltre, a liberare il campo definitivamente è il CAT: il Centro Allerta Tsunami. Questo, ha spiegato il divulgatore, non ha rilevato alcuno tsunami. E sull’eventualità o meno che questo possa verificarsi, come stanno chiedendo in molti, il geologo ha così replicato: “Sì, potrebbe verificarsi, ma ricordiamoci anche come si innesca. Affinché si formi la rottura della crosta terrestre la faglia deve raggiungere il fondale marino che si deve letteralmente rompere, formando uno scalino che, muovendo la colonna d’acqua, genera effettivamente lo tsunami. Non sempre le faglie raggiungono il fondale marino, si fermano quasi sempre prima”.
NUOVE SCOSSE E TRIVELLAMENTI. Infine, Moccia asserisce che è molto probabile che possano verificarsi nuove scosse anche nelle prossime ore nella medesima zona. “Se ce ne sarà qualcuna grande, oltre il 5.5 di magnitudo – precisa – questo non lo possiamo sapere. Mentre invece possiamo negare che queste scosse siano state generate da eventuali trivellamenti: no, assolutamente, perché i terremoti sono fenomeni naturali al 99%... Quelli indotti sono rarissimi e non è questo il caso”.