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  • Pubblicata il: 06/09/2020 10:11:01

Torremaggiore: avevano la casa piena di vasi e ceramiche antiche, alcune del III secolo a.C.

Due persone denunciate dai Carabinieri

Alcuni giorni fa i militari della Stazione Carabinieri di Torremaggiore, con il supporto delle unità del Nucleo Cinofili di Bari-Modugno, hanno effettuato una perquisizione presso l’abitazione di un 39enne, già noto per altre vicende. Nel corso della perquisizione i Carabinieri si sono imbattuti in alcuni manufatti, in particolare alcuni vasi, olle, pesi da telaio e ceramiche, che inequivocabilmente erano datati nel tempo e di antica fattura, e di cui l’uomo non ha saputo precisare la provenienza.

L’ALTRA CASA. Nel corso degli accertamenti i militari sono venuti a conoscenza del fatto che con molta probabilità altri reperti di interesse erano detenuti da un altro soggetto, un 49enne anch'egli del posto, presso la sua abitazione. Per questa ragione i militari, al fine di recuperare tutti gli oggetti d’epoca di cui avevano avuto cognizione, che potevano essere il provento dell’attività di "tombaroli" o comunque di scavi non autorizzati, hanno deciso di procedere immediatamente ad una ulteriore perquisizione domiciliare presso la casa del 49enne. All’interno della stessa sono stati recuperati ulteriori manufatti della stessa tipologia di quelli trovati nel precedente controllo, in particolare sono stati recuperati venti reperti che sono affidati a personale specializzato della Soprintendenza ai beni archeologici di Foggia per le prime verifiche finalizzate ad inquadrarne il periodo di produzione e l’eventuale valore.

III SECOLO AC. Nella stessa circostanza è stato informato del rinvenimento anche personale specializzato del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale per il più opportuno coordinamento con il personale della Soprintendenza. L’esito dei primi accertamenti ha evidenziato che tutti i reperti erano collocati come produzione nel III secolo a.C. ed erano tutti manufatti di valore inestimabile. Entrambi i soggetti sono stati deferiti alla competente Procura di Foggia per l’illecita detenzione di quanto rinvenuto.

di Redazione