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  • Pubblicata il: 28/04/2013 20:08:05

Tra grazia e violenza la storia in sospeso di Amedeo Letizia

Da Ubik per testimoniare la speranza di un altro Sud

Un altro Sud. Lontano dalle maldicenze e dai pregiudizi, lontano dagli atavici vizi da sempre ad esso attribuiti. Un Sud che racconta il male. E che, a volte, ne denuncia con forza spavalda le cause, come ha fatto Roberto Saviano in Gomorra. 
LA MANO DELLA CAMORRA. Un Sud che cerca la grazia sotto la coltre di violenza – secondo le parole della giornalista Paola Zanuttini - che per Repubblica ha raccolto la testimonianza di un casalese, Amedeo Letizia, e della sua storia in sospeso tra adolescenza fuorilegge e tentativo di risalire la china della mentalità illecita oltre che del dolore per la morte dei suoi due fratelli per mano codarda della camorra. 
QUESTIONI MERIDIONALI. Primo tra gli incontri inseriti nelle Questioni meridionali (GUARDA IL VIDEO DI PRESENTAZIONE), ideato da SpazioBaol e realizzato in collaborazione con la libreria Ubik e la partecipazione di FrontieraTv, il settore cultura del Comune di Foggia e il gruppo Emergency di Foggia, è stato occasione di dibattito con la cittadinanza foggiana. Per far trasparire esempi positivi dalla storia di un ragazzo di un comune a più alta densità di popolazione camorristica. Eppure questo ragazzo, cresciuto tra adolescenti senza porto d’armi e dalla prepotenza facile, si racconta provando a spiegare, talvolta, anche l’assenza delle istituzioni o una presenza atta solo a controllare o ad insegnare dietro le sue piazzeforti chiuse.
ESEMPI ALLA DON PUGLISI. “Laddove  il concetto di condominiale non esiste e le case sono a disposizione degli spostamenti dei boss e dei latitanti, e la mentalità è radicata da centinaia d’anni, non bastano le paternali sulle cinture di sicurezza o il sequestro di  motorini. Servono esempi, uomini che solchino le strade e si coinvolgano nelle storie dei bambini costretti a quella vita, come faceva Don Puglisi”.
IL RUOLO DELLO STATO. Quando lo Stato esiste e vengono esportate regole, succede che la storia denunci i torti e ci si accorga di come la mano della camorra stringa quella connivente di un certo stato. Quello, per esempio, che doveva monitorare la tracciabilità dei rifiuti attraverso un sistema satellitare costato 400.000 euro - fa sapere lo scrittore Raffaele Vescera -  interloquendo con l’autore. Questo sistema, denominato Sistri e voluto dal Ministero dell’ambiente,  doveva servire a localizzare, attraverso navigatori satellitari sofisticati, il tragitto percorso dai camion esportanti rifiuti ed evitare ciò che poi è successo: un colossale utilizzo di quei fondi da parte della camorra per trarne profitto, sversando questi rifiuti tossici direttamente nelle campagne meridionali per pochi spiccioli. Un traffico su cui ha concentrato la sua attenzione Saviano, e che paga, tuttora, a prezzo della libertà. Segno che, i meridionali, non sempre ringraziano. 

di Redazione